REDAZIONE POLITICA

CHIEDILO A MARONI Coi risparmi della riforma taglieremo le liste d’attesa

Inviate le vostre domande a: chiediloamaroni@ilgiorno.it

Roberto Maroni

CARO PRESIDENTE, soffro di allergia e il mio medico curante mi ha richiesto una visita Pneumologica da espletare entro 10 giorni. Il call center si e’ detto incompetente. L’azienda sanitaria di Legnano mi ha fissato la vista il 18 gennaio. Ho chiesto un visita privata e mi è stata subito fissata. Considerando che io ho bisogno oggi e probabilmente al 18 di gennaio non ci sono molti Pollini vaganti, non sono in condizione di scegliere, sono obbligato a pagare. La classe medica pur preparata e competente non avrà mai uno stimolo a rendere efficiente il lavoro in pubblico per spingere sempre alla libera professione. Gianluigi Bandera, Castano Primo (Milano) GENTILE Gian Luigi , premetto che proprio in tema di taglio di liste d’attesa ho varato con la Giunta un piano straordinario per la salute. Sono ben 500 i milioni che la mia Giunta mette a disposizione anche per le vicende legate al taglio delle liste d’attesa per le visite. Questi 500 milioni sono per il triennio 2017-2019. Risorse che sono state trovate anche grazie ai primi risparmi conseguenti alla riforma di evoluzione del sistema socio-sanitario. I principali campi nei quali investiremo i soldi del piano straordinario, saranno l’assunzione del personale, nuovi macchinari e innovazione tecnologica, edilizia sanitaria, e ulteriore riduzione dei ticket. Inoltre garantiremo come Regione i 18,3 miliardi di euro per ciascun anno del triennio. Tutto questo avviene nonostante il governo di Roma taglia alla Lombardia 280 milioni, ma la Regione riesce a trovare le risorse per continuare a garantire la migliore sanità in Italia. Ma sulle liste d’attesa abbiamo già fatto molto. Abbiamo ad esempio ampliato alle ore serali, al sabato e alla domenica la possibilità di prenotare visite e esami e stanziato ulteriori 35 milioni di euro da destinare all’incremento dell’offerta di prestazioni, in particolare quelle oggi più critiche per tempi di attesa. Per venire al suo caso. Le realtà sanitarie pubbliche, in base alle proprie caratteristiche organizzative e di dotazione organica sono in grado di eseguire giornalmente con il Servizio Sanitario un determinato numero di prestazioni. La norma nazionale che disciplina le prestazioni sanitarie definite “intramurarie” permette tuttavia ai medici ospedalieri di esercitare anche in libera professione: naturalmente in forma regolamentata, al di fuori del proprio orario di lavoro e usando le attrezzature aziendali che non sarebbero diversamente utilizzabili. E quindi come vede non è certo responsabilità della Regione. Le strutture private accreditate, invece, riservano all’erogazione con il Servizio Sanitario solo una determinata quantità di prestazioni. La rimanente quota rimane disponibile, ma a pagamento. Per quanto riguarda invece il rispetto del tempo obiettivo di 10 giorni collegato alla Classe di Priorità U (Urgente), come indicato dal Piano Nazionale di Governo dei Tempi di Attesa esso può essere effettivamente assicurato da una struttura diversa da quella alla quale il cittadino si rivolge in via preferenziale. Il Call Center di Prenotazione, ad oggi, non è però purtroppo in grado di avere una visione d’insieme delle disponibilità di tutte le strutture del territorio lombardo in quanto ad esso aderiscono per ora tutte le realtà pubbliche, ma solo in parte quelle private accreditate. È però in atto un percorso evolutivo del sistema che permetta di colmare quanto prima la mancanza che giustamente rileva. Nel frattempo La informo che agli Uffici Relazioni con il Pubblico delle Agenzie di Tutela della Salute può essere chiesto supporto nella ricerca delle opportunità di prenotazione presso le strutture private accreditate del territorio di pertinenza. Inviate le vostre domande a: chiediloamaroni@ilgiorno.it