Governo Draghi, i sindacati chiedono di prolungare cassa Covid e blocco dei licenziamenti

Prima Confindustria aveva confermato il sostegno a Draghi

Proseguono le consultazioni a Montecitorio

Proseguono le consultazioni a Montecitorio

Roma, 10 febbraio 2021 - Non c'è sosta per il premier incaricato Mario Draghi che dopo Regioni, enti locali e Confindustria ha incontratoi i sindacati. I sindacati hanno chiesto il prolungamento del blocco dei licenziamenti (che scadrà a fine marzo) e quello della cassa integrazione Covid. Al presidente incaricato Mario Draghi di "essere interlocutori sul Recovery Plan, cosi' come chiesto al precedente  governo rafforzando alcuni elementi che appaiono deboli". Lo ha detto la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, al termine dell'incontro con Draghi a Montecitorio. Innanzitutto - ha spiegato - occorre fare la riforma della Pa per eliminare i 350mila precari; quindi la riforma fiscale mantenendo la progressivita' come indicato nella Carta costituzionale". "Concertazione, condivisione" e "coesione sociale". Solo le parole chiave che il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, ha sottolineato a Montecitorio dopo le consultazioni con il presidente incaricato Mario Draghi. La Uil ha poi chiesto "la proroga del blocco dei  licenziamenti e della  cassa covid" e di affrontare quella "vergogna nazionale" che e' l'evasione fiscale.

"Abbiamo proposte su molte cose - ha fatto notare il leader della Cgil, Maurizio Landini - che abbiamo presentato gia' ai governi precedenti" su pensioni, fisco, lavoro e al presidente incaricato "abbiamo anche indicato la necessita' di una nuova politica industriale". "Abbiamo rivendicato - ha aggiunto - che il governo svolga una funzione di indirizzo", ma devono essere mobilitati anche gli investimenti privati. "Chiediamo di essere coinvolti - ha concluso - tanto piu' che siamo di fronte di fronte a un'opportunita' senza precedenti di 300 miliardi che devono servire per ridisegnare il Paese e creare lavoro". 

ed enti locali ha ricevuto la delegazione di Confindustria guidata da Carlo Bonomi. "Abbiamo provveduto a informare il presidente Draghi sulle posizioni che Confindustria ha assunto nell'ultimo anno su tutti i maggiori temi che rimangono irrisolti nell'agenda del Paese", ha detto Bonomi dopo aver partecipato alle consultazioni. "Dal piano nazionale di ripresa e resilienza al piano vaccinale, dalla riforma degli ammortizzatori sociali e delle politiche attive del lavoro alla riforma della pubblica amministrazione e delle sue procedure, dalla necessità di una grande alleanza pubblico-privato per moltiplicare gli investimenti e concentrarli laddove più servono alla ripresa del Paese, tenendo in considerazione il peso del debito emergenziale che le imprese hanno contratto, alla riforma del fisco, alla sostenibilità generale della finanza pubblica visto l'andamento del debito".

Gli enti locali

Il primo incontro della mattinata è stato con le delegazioni di Regioni, Province e Comuni guidate da Stefano Bonaccini, Michele De Pascale e Antonio Decaro. Sul tavolo soprattutto questione pratiche, a cominciare dalla campagna vaccinale su cui le Regioni hanno offerto la massima collaborazione. "Ogni acquisto di vaccini deve avere autorizzazioni precise e serve una leale collaborazione tra governo e regioni, mi auguro che non ci sia bisogno di acquisti fatti singolarmente e autonomamente". Cosi' il presidente della conferenza delle regioni,  Bonaccini dopo l'incontro alla Camera con il premier incaricato. Gli enti locali hanno anche auspicato "un unico interlocutore nell'esecutivo", a rimarcare la necessità di maggiore coordinamento evitando che si proceda "in ordine  sparso" e troppe sovrapposizione tra Roma e il resto del Paese.     

Lotta alla pandemia "affinché sia la più rapida e incisiva possibile" ma anche Recovery Plan "da spendere bene e velocemente". Sono le due "priorità assolute" avanzate dal presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini al presidente del Consiglio incaricato. "Abbiamo  su questo non eravamo riusciti a incontrare Conte, che voglio ringraziare per il grande lavoro fatto con noi. Un confronto serve affinchè ci sia una più concertata e condivisa collaborazione, perché nessun governo senza la partecipazione degli Enti locali può riuscire a mettere a terra oltre 200 miliardi". Le Regioni hanno anche chiesto più velocità sui ristori: "Ci siamo detti che i  ristori è bene che arrivino il prima possibile a chi li merita e a chi deve averli. Parecchi sono arrivati, ma ce ne sono tanti altri che devono arrivare". Intanto a Montecitorio adesso è il momento della delegazione di Confindustria guidata dal presidente Carlo Bonomi e poi sarà il turno dei sindacati. 

La giornata di ieri

Ieri in scena il secondo round di consultazioni: tutti i leader delle principali forze politiche si sono seduti davanti a Mario Draghi. E al termine del secondo giro di consultazioni, è stato un coro di sì all'ex numero uno della Bce. Fatta eccezione per Giorgia Meloni, che ha confernato il posizionamento di FdI all'opposizione, e date per scontate le sfumature da parte del Movimento 5 stelle, tutti i leader, da Silvio Berlusconi a Matteo Salvini, passando per Nicola Zingaretti e Matteo Renzi, sono usciti dai colloqui sottolineando i punti condivisi più che le divergenze.

Per Berlusconi "la gravità dell'ora impone a tutti di mettere da parte tattiche e calcoli e interessi elettorali per mettere al primo posto la salvezza del paese". E cosi', parole e frasi come "Piena fiducia", "Totale sostegno", "Conferma della fiducia", "Assolutamente convinti nel sostegno", "Ci ha dato rassicurazioni, prosegue l'interlocuzione", sono risuonate nella Sala della Regina della Camera. A convicere è stato soprattutto il programma di governo. Dal sostegno al lavoro alla ripresa economica, dall'ambiente agli investimenti del recovery, il premier incaricato ha convinto i partiti. Ma a farla da padrone è stato soprattutto il capitolo fisco.

E persino la Lega di Salvini, da sempre sostenitrice della flat tax, ha applaudito l'impostazione dell'ex timoniere della Bce, che punta, riferiscono gli interlocutori, su un fisco progressivo ed equo, nessun aumento della pressione fiscale ma una incisiva lotta all'evasione. E poi ancora il tema dei vaccini, da accelerare e estendere il prima possibile ai docenti. E anche l'ambiente, tra i pilastri del programma di governo. Resta ancora irrisolto il nodo della squadra. E poi c'è il nodo voto di M5S su 'Rousseau' che slitterà - secondo quanto ha annunciato Grillo - per dare modo agli scritti di avere maggiori garanzie. "Aspettiamo quello che dice Draghi in pubblico", la richiesta del fondatore M5s agli attivisti. "Mi aspettavo il banchiere di Dio, invece è un grillino" ha detto Grillo. Fitto il programma di oggi: Draghi vedrà le parti sociali. Per sciogliere la riserva bisognerà attendere con ogni probabilità venerdì.