L’affondo di Fontana: "La politica è decidere, non restiamo prigionieri di inchieste giudiziarie"

Nel discorso sulle priorità dei prossimi 5 anni, il governatore chiede più spazio per le Regioni sul Pnrr ed esalta l’autonomia come "strada maestra per lo sviluppo"

Attilio Fontana

Attilio Fontana

Milano, 22 marzo 2023 – Sottolinea il valore della squadra, rivendica il diritto della politica a decidere, rimarca come il Piano Lombardia abbia anticipato il Pnrr, torna più volte sul concetto di sostenibilità – priorità acuita da una siccità che pare sempre più strutturale – e consacra il prossimo quinquennio a tre temi su tutti: l’autonomia, le Olimpiadi Invernali del 2026 e l’innovazione, ora declinata sul versante della Smart Land ora sul versante della telemedicina. Priorità già più volte scandite sono, invece, la riduzione della liste d’attesa e la sanità territoriale.

Questa la sintesi del discorso proferito ieri in Consiglio regionale dal governatore Attilio Fontana, che ha indicato le linee programmatiche della sua seconda legislatura. Discorso non privo di sottotesto, come ovvio. Il presidente parte sottolineando come la vittoria ottenuta il 12 e 13 febbraio scorso sia stata "la vittoria di una squadra, della coalizione unita delle forze di centrodestra, in cui tutte le componenti hanno dato un contributo determinante per raggiungere l’obiettivo". Parole che attingono al protocollo, certo. Ma che non sembrano del tutto estranee alla più stretta attualità: evidente, benché implicito, il riferimento al braccio di ferro che si sta consumando in queste settimane tra la Lega, partito del governatore, e Fratelli d’Italia, primo partito in Lombardia, su scelte strategiche quali la formazione della Giunta, prima, e la riorganizzazione delle figure apicali della macchina regionale, ora.

Quindi il diritto della politica a decidere con annesso riferimento alle inchieste giudiziarie. Quelle che hanno scandito questi anni – fino all’ultima, avviata dalla procura di Bergamo, relativa alla gestione del Covid e che ha in Andrea Crisanti un consulente degli stessi inquirenti – e quelle che rischiano di arrivare ogni volta ci siano da firmare atti critici o di contabilità: "Invochiamo trasparenza e legalità oggi come ogni giorno – premette Fontana –: con l’Orac abbiamo lavorato molto su questi temi, potenziando il sistema dei controlli, della trasparenza e dell’anticorruzione, ma non possiamo rimanere prigionieri di inchieste e consulenti. Per raggiungere obiettivi ambiziosi occorre affermare la logica della responsabilità, superando l’atteggiamento burocratico che nasce dalla paura di prendere decisioni e di mettere la propria firma sugli atti".

Critico, il governatore, anche sul non-ruolo assegnato alle Regioni nell’ambito del Pnrr. "Col Piano Lombardia possiamo dire con serenità di avere anticipato lo spirito del Pnrr, dando risorse a Comuni e Province per realizzare opere attese dai territori", evidenzia prima dell’affondo: "Aver messo le Regioni ai margini della definizione e realizzazione del Pnrr si sta rivelando una scelta che rischia di non far centrare tutti gli obiettivi: rinnovo al Governo la disponibilità ad avviare un percorso insieme". Infine, come detto, l’autonomia regionale, "strada maestra per lo sviluppo": "Non vogliamo più risorse, vogliamo poterle spendere meglio".