Elezioni europee in Lombardia: la Lega regina delle province, tenuta dei democratici

I dati definitivi vedono Salvini sopra il 50 per cento nelle valli, boom a Sondrio. Pd al 23%, i 5 Stelle sotto il 10 per cento

Lo scrutinio delle europee (New Press Photo)

Lo scrutinio delle europee (New Press Photo)

Milano, 28 maggio 2019 - Per vedere cifre simili la memoria deve correre molto indietro, all’era in cui i social ancora non esistevano, ai tempi di in cui nel cuore della Bassa lombarda e fra le vette delle valli dominava incontrastata la Democrazia cristiana. Nell’uniforme consenso della Lega, che si piazza al 43,4 per cento a livello regionale, le urne delle europee consegnano diverse differenze su cui partiti e amministrazioni dovranno meditare. La valanga verde assume sfumature diverse a seconda dei territori, mentre il principale avversario, saldamente secondo ma nettamente staccato quasi ovunque, resta il partito democratico. Ovunque i Cinque Stelle si giocano la terza posizione con Forza Italia, a cavallo fra il 7 e il 10 per cento.

Il record dei consensi al partito di Matteo Salvini è da attribuire alla Valtellina. Qui il Carroccio sfonda il 53 per cento. Con quasi quaranta punti di distacco, il secondo è il Pd, fermo al 15. Nel capoluogo Sondrio, la Lega scende però al 40, con il Pd che conta 10 punti in più rispetto al resto del territorio. La dinamica città-periferia che si ripropone ovunque. La seconda provincia in cui Salvini supera la soglia del 50% è quella di Bergamo (51%), contro un Pd che sfiora il 20%. Per pochissimi decimali, Lega sotto il 50 per cento a Brescia. E qui si compone il trittico di aree in cui Salvini ottiene il consenso più ampio.  <EN> Altre realtà sono sopra la media regionale, anche di poco. Un esempio? Varese, la tradizionale culla della vecchia Lega Nord a trazione bossiana. Qui il dato complessivo degli ex padani si attesta poco sotto il 46 per cento, con un Pd alla soglia del 20 per cento. A Gemonio, paese del “senatur”, il Carroccio dà maggiori soddisfazioni, restando però di poco sotto il 50%. Ma un elettore su cinque ha scelto di votare il Pd. Che però, in altre aree della Lombardia, se si eccettua il Milanese, vede i suoi consensi arrancare anche nelle ex roccaforti rosse. Come Pavia, dove la Lega va meglio che a Varese, con il 47%, e i dem si fermano al 19,3. A Lodi, la città governata per due mandati dall’ex vicesegretario Pd Guerini, al centro della battaglia sul regolamento mense sui migranti, la Lega prende il 38%, contro il 45% della provincia. E il Pd in città è al 27%, contro il 20 dell’intero territorio.

Sfumature, appunto, come quelle che consegnano una fotografia a due colori della Brianza, dove a fronte di un risultato non negativo per il centrosinistra alle amministrative, la Lega ottiene il 41% a livello provinciale, lasciando ai dem il 23%. Il miglior risultato regionale per i Cinque Stelle, invece, si riscontra a Mantova, dove si arriva a sfiorare l’11 per cento. Il peggiore a Bergamo, dove il Movimento si ferma al 6,9%. Dati che fanno del partito di governo un competitor residuale per il territorio lombardo. Capitolo a parte per Forza Italia, che a Monza e in Brianza, dove vive Silvio Berlusconi, ottiene il suo miglior risultato, a fronte di una complessiva forte flessione rispetto anche alle ultime elezioni politiche. La media è del 11 per cento, ma nella simbolica Arcore - dove stravince la Lega con il 36% - gli azzurri raccolgono un 11,5% che sa quasi di record. Eppure la cittadina brianzola non smette di dare anche delusioni al leader forzista, attribuendo al Pd il 26 per cento. Chi invece non riesce tutto sommato a sfondare a casa propria è Salvini, premiato in tutta la regione come primo (a parte Bergamo dove è secondo per pochissimi voti) tranne che nella sua Milano. Qui il Pd è al 35,9%. Nove punti in più rispetto al Carroccio.