Il ministro Di Maio negli Usa per rilanciare il ruolo dell'Italia nell'Occidente

E' il primo ministro europeo ricevuto dall'amministrazione Biden. sul tavolo Russia, Turchia, Cina e altri dossier che scottano

Iil segretario di Stato Usa Antony Blinken con il ministro Luigi Di Maio

Iil segretario di Stato Usa Antony Blinken con il ministro Luigi Di Maio

Washington - Il ministro degli Esteri Luigi di Maio arriva a Washington per incontrare il segretario di Stato americano Anthony Blinken e celebrare 160 anni di relazioni diplomatiche tra Italia e Stati Uniti. Dopo il vertice bilaterale del 23 marzo scorso a Bruxelles a margine del summit Nato, il meeting di oggi e domani al Dipartimento di Stato offre una nuova occasione di confronto, un faccia a faccia tra i responsabili degli Affari Esteri di Stati Uniti e Italia sui principali dossier, all’orizzonte ci sono i lavori del G20, presieduto dall’Italia: crisi pandemica, campagna dei vaccini e rilancio della produzione (e del commercio tra Europa e Stati Uniti), le grandi sfide poste dall’espansionismo della Cina in Europa (e un dossier delicato sulle relazioni tra Roma e Pechino).

Tema chiave, i rapporti con la Russia (la spia in casa nostra con il gelo diplomatico tra Roma e Mosca, la situazione nel Donbass, un conflitto che rischia di allargarsi di nuovo), la relazione con la Turchia sempre piu’ tesa (il dossier aperto con Tripoli, il caso di Ursula von der Leyen senza sedia che e’ solo la manifestazione piu’ clamorosa della politica di Ankara e le dure parole del premier Mario Draghi - Recep Tayyip Erdogan e’ un ‘dittatore’ - sono la foto della situazione), il futuro dell’alleanza in Afghanistan e in Iraq (gli Stati Uniti lavorano al disingaggio dai due teatri di guerra e all’uso “responsabile” delle forze armate), la Libia (dove prevale l’interesse nazionale dell’Italia e si gioca la grande partita del Mediterraneo Orientale). 

 Agenda piena, con un’amministrazione americana che fa una politica assertiva e dunque “chiede” agli alleati un impegno che con Trump non era previsto, la politica della Casa Bianca era quella di “America First”, il focus era su Israele, Arabia Saudita e Iran, mentre il Mediterraneo era di chi aveva piu’ filo da tessere e coraggio, in pratica di nessuno, non a caso si sono presentati la Turchia e la Russia in Libia. “Le eccellenti relazioni bilaterali, la collaborazione su vaccini e ripresa post-Covid, la Libia e i principali temi internazionali inclusi i temi centrali della nostra Presidenza G20 e co-partnership della COP26” saranno al centro della visita del ministro degli Esteri”, comunica la Farnesina”. 

Il vero punto d’attacco di questa missione, e’ che Luigi Di Maio e’ il primo leader europeo a essere ricevuto dall’amministrazione di Joe Biden, un segno di attenzione per l’Italia. Anche lo scorso 23 marzo a Bruxelles, a margine della riunione ministeriale della Nato, il segretario di Stato Blinken aveva voluto incontrare per primo Di Maio, reduce da una missione lampo in Libia. Gli Stati Uniti temono la crescente influenza russa, turca e cinese nel Mare Nostrum (e in generale in tutto l’area Mena) e dunque vedono positivamente una leadership italiana sul dossier libico, tra le priorita’ dell’America di Biden. Obiettivo: contenere la Turchia (resta il secondo esercito della Nato e non e’ un dettaglio per Washington), tenere fuori la Russia di Putin, definito da Biden “un killer”. 

“L’Italia e’ un amico e un alleato chiave per Washington, mentre affrontiamo le sfide globali”, aveva commentato il segretario di Stato americano a Bruxelles dopo aver incontrato Di Maio. Segnali, bagliori d’intesa e collaborazione. Il ministro della Difesa Lorenzo Guerini e’ stato tra i primi ad aver avuto un colloquio con il capo del Pentagono Lloyd Austin, (il 29 gennaio, pochi giorni dopo l’insediamento del presidente democratico alla Casa Bianca). Ora tocca a Di Maio nella capitale americana, il centro del potere. 

Il programma della missione americana di Di Maio prevede per oggi, oltre al bilaterale con Blinken, colloqui con il virologo Anthony Fauci, direttore del National Institute of Allergies and Infectious Diseases (NIH), incontri con esponenti di alcuni tra i piu’ importanti think tank, tra i quali, Karen Donfried, presidente del German Marshall Fund, John Allen, residente di Brookings e Frederick Kempe, presidente dell’Atlantic Council. Domani il ministro degli Esteri partecipera’ all’evento celebrativo dei 160 anni delle relazioni diplomatiche con l'Italia e poi andra’ alla Camera dei Rappresentanti statunitense dove rendera’ omaggio all’agente di polizia William Evans, rimasto ucciso nell’attacco del 2 aprile scorso. Ci sara’ anche un breve saluto alla speaker Nancy Pelosi.