L’orgoglio dell’alpinista disabile: "Così sfido il Monte Rosa e attacco il ghiacciaio"

Nel 2011, gli fu amputata la gamba sinistra. Ora, guidato dal vigevanese Luca Colli, alpinista di fama internazionale raggiungerà il rifugio Capanna Margherita a 4.560 metri e scenderà con uno sci solo

Davide Bendotti, uno dei più apprezzati sciatori paralimpici azzurri

Davide Bendotti, uno dei più apprezzati sciatori paralimpici azzurri

Clusone (Bergamo) – Le sfide per lui sono la normalità. Soprattutto da quando, nel 2011, a seguito di un incidente in moto, gli è stata amputata la gamba sinistra. Davide Bendotti, 29 anni, bergamasco di Clusone, oggi residente a Colere, ha reagito subito e ha trovato nello sport, anzi nello sci alpino, specialità per la quale ha partecipato alle Paralimpiadi di Pechino 2022, lo strumento per assicurarsi una vita normale. Oggi, oltre ad essere un alfiere dello sport azzurro, ha raccolto un’altra sfida: raggiungere il rifugio Capanna Margherita sul Monte Rosa, a quota 4.560 metri, il più alto d’Europa, e rientrare al campo-base sciando sul ghiacciaio.

La tenterà domani e martedì assistito da un team guidato dal vigevanese Luca Colli, alpinista di fama internazionale, che negli ultimi ha scalato, in velocità e senza ossigeno, le 11 vette più alte del mondo. Con loro ci saranno un gruppo di guide alpine di Alagna Valsesia (Vercelli), i soccorritori della Croce Rossa e, in rappresentanza dell’associazione “Aldo Pollini“ di Vigevano, che accompagna e sostiene Bendotti, Matteo Pollini, nipote di Aldo e grande appassionato di montagna.

«Come associazione – spiega Raffaella Pollini, che ne è la presidente e che dal 2021 è a fianco della Fisip – siamo alla costante ricerca di occasione per lanciare forti messaggi all’insegna dello sport inclusivo e dell’abbattimento di ogni tipo di barriera. Nello specifico – aggiunge – il progetto che coinvolge Davide è nato da un dialogo con Luca Colli che da sempre è vicino alla nostra associazione". Davide Bendotti, cresciuto sciisticamente tra le file della Polisportiva Disabili Valcamonica per diventare quest’anno professionista tesserato per il Gruppo sportivo Paralimpico della Difesa, si sta preparando duramente all’impresa.

"In questo ultimo mese – racconta – sto macinando moltissimi chilometri in bicicletta per migliorare le mia capacità aerobiche e tante camminate in montagna con le speciali stampelle che utilizzerò per la sfida, per allenarmi e prendere confidenza con uno strumento che sollecita particolarmente le mani e i polsi. Di questa avventura – prosegue – mi piace molto il fatto che sia una novità ed una incognita per me: sarà un’esperienza totalmente nuova rispetto a quelle che ho maturato sinora, che prevede un notevole sforzo fisico in quota. Ho parlato a lungo con Luca Colli – aggiunge ancora Davide Bendotti – che mi ha rassicurato sul fatto che, con le mie caratteristiche, sono assolutamente in grado di raggiungere l’obiettivo finale, il rifugio Capanna Margherita".

Luca Colli è l’uomo che ha lanciato l’idea e che seguirà Bendotti sino al suo traguardo. "La montagna – dice l’alpinista vigevanese – è quel lungo nel quale le persone comuni hanno qualcosa di straordinario: lasciano la vita quotidiana alle spalle per andare in un luogo magico, sospeso tra terra e cielo, quello dei loro sogni". Il programma della “due giorni“ di Davide Bendotti prevede domani la partenza da Alagna Valsesia e la salita a Punta Indren, a quota 3.260 metri, con gli impianti. Da lì il team si muoverà attraversando il ghiacciaio per raggiungere il rifugio "Città di Mantova" a 3.498 metri, dove verrà allestito il campo-base tendato e gli alpinisti passeranno la notte.

Intorno alle 4 del mattino di martedì la spedizione salirà in cordata verso il rifugio Gnifetti a quota 3.647 metri, per poi oltrepassare il Balmenhorn, il Colle del Lys e immettersi nel tratto finale dell’ascesa che condurrà al rifugio Capanna Margherita. Una volta al traguardo, il team farà rientro al campo-base lungo sciando lungo il ghiacciaio. Per la sua ascensione Davide Bendotti utilizzerà le speciali stampelle in alluminio messe a punto da Renato Brignone, technical manager di Tompona srl, che hanno la possibilità di montare delle apposite ciaspole, strumento particolarmente utile allo sciatore paralimpico per attraversare i nevai che incontrerà nella sua ascesa verso la vetta.