La Versa, venti giorni per il futuro

Mercoledì intanto è in programma la prima udienza fissata in tribunale a Pavia per discutere sull'istanza di fallimento presentata da una ventina di soci

Cantine La Versa

Cantine La Versa

Santa Maria della Versa (Pavia), 18 luglio 2016 - Da un minimo di tre a un massimo di venti giorni: il calendario per il futuro della storica cantina La Versa, fondata nel 1905, non ammette deroghe. Mercoledi è in programma la prima udienza fissata in tribunale a Pavia per discutere sull’istanza di fallimento presentata da una ventina di soci. Altri 17 giorni per arrivare al 7 agosto: data fissata per la nuova assemblea, con l’obiettivo di proseguire l’attività in modo ordinario, pagare gli arretrati che spettano ai soci conferitori sin dal 2010 (ma anche per i pochi conferimenti del 2013, 2014 e 2015) mettendo sul piatto della bilancia circa 1,5 milioni di euro e aprire i contratti per la prossima vendemmia per avere a disposizione materia prima da vinificare, garantendone i pagamenti con fidejussione bancaria.

Non facile, ma ancora possibile mettere insieme questo complicato puzzle uscito dall’assemblea di ieri in cui evidente è stata la spaccatura, anche in modo durissimo, fra il Cda ancora in carica e il collegio sindacale che, a sua volta, ha evidenziato criticità nel bilancio. Il passaggio più delicato è l’udienza in tribunale anche se, a questo proposito, l’amministratore delegato, Abele Lanzanova ha detto: "Saremo in grado di fornire tutte i chiarimenti necessari. Tutto deriva dall’iniziativa senza senso di un manipolo di soci alcuni con pochissime azioni e che non conferivano uve da anni". Lo stesso amministratore delegato ha cercato di convincere l’assemblea, affermando, dati alla mano, che "dopo due esercizi con pesanti perdite sull’ordine di milioni di euro, il bilancio 2015-2016 è in attivo di 7mila euro".

Nella numerosa platea dei soci però i dubbi restano anzi con un timore in più che, dietro le quinte, si stia consumando l’ennesima resa dei conti tra gruppi che puntano ad acquisire, a costo zero o quasi, la cantina quando sarà fallita. "Ipotesi disastrosa", fanno sapere gli attuali amministratori, "resteremmo con uno zero in mano", hanno evidenziato alcuni soci. Il presidente in carica, Cesare Dezza, a sua volta, afferma "se entro il 7 agosto, non saranno saldati gli arretrati ai conferitori, mi dimetterò".