di Pierangela Ravizza
Oltre 130 soci hanno risposto alla chiamata dell’assemblea informale del colosso vinicolo Terre d’Oltrepò. Più o meno la metà di quelli che, due mesi or sono, votando la mozione di sfiducia prima e il rinnovo del CdA poi avevano decretato la fine anticipata della precedente gestione; ma un numero decisamente alto, visto che non erano previste votazioni. "Come primo passo – ha detto il presidente Enrico Bardone – segnalo una fitta serie di colloqui con professionisti di alto livello per individuare una figura manageriale adatta al rilancio dei marchi La Versa, Cantina di Casteggio e Broni".
Nei prossimi giorni si concluderà la selezione per avere al più presto (si dice a metà maggio) il nuovo direttore generale. "Il Vinitaly – ha aggiunto Bardone – è stata una buona occasione per promuovere il rilancio di Terre d’Oltrepò e i riscontri hanno confermato una rinnovata fiducia verso la nostra azienda e grande attenzione per i progetti di rilancio territoriale che stiamo mettendo in atto. Più del 70% di chi ha visitato il nostro stand ha apprezzato in particolare le bollicine, rappresentate dal nostro Testarossa e dal Collezione (2007-2008), confermando il trend del momento di grande richiesta del metodo classico. Molto interesse – ha proseguito Bardone – per altri nostri prodotti come il Riesling che, a grande sorpresa, ha avuto notevoli apprezzamenti dalla clientela, confermando le potenzialità di questo prodotto di cui noi siamo i primi produttori in Italia".
Sul piano commerciale è stata avviata la collaborazione con una grande agenzia monomandataria per consolidare e sviluppare una rete a livello nazionale nel settore Horeca e fra i prossimi investimenti preannunciata la realizzazione di due depuratori negli enopoli di Broni e di Casteggio. La prossima assemblea dovrebbe essere a giugno, quando di solito si conoscono le indicazioni sui prezzi delle uve della prossima vendemmia. Quelli passati, soprattutto recentemente, non erano piaciuti ai soci e questa era stata la “miccia“ che ha fatto esplodere il dissenso sfociato nella mozione di sfiducia verso il precedente CdA.