Un nuovo focolaio tra le macerie Stabile di via Foppa sotto sequestro

I vigili del fuoco pavesi ancora all’opera dopo il rogo che ha devastato anche la Chiesa Avventista

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di Stefano Zanette

L’intero stabile è sotto sequestro. Ieri mattina i vigili del fuoco sono tornati in via Vincenzo Foppa, dopo il devastante incendio che nel pomeriggio di martedì ha fatto gravi danni alla sede della Chiesa Avventista, al primo piano dello stabile più danneggiato dal tetto crollato, ma anche al sottostante deposito di un’attività di restauro di mobili antichi (al pianoterra) e all’appartamento dove viveva in affitto una donna ucraina con marito e figlio, sfollati e ospitati in un’altra abitazione della proprietaria dello stabile. È stata invece ripristinata l’agibilità alla casa adiacente all’immobile dell’incendio e solo marginalmente coinvolta, dove abitano due anziani coniugi che ieri non sono comunque rientrati nella loro abitazione, ospitati dalla figlia.

Ieri mattina, verso le 10, del fumo è stato visto provenire dalle macerie all’interno dello stabile e i vigili del fuoco hanno dovuto spegnere un nuovo focolaio. Sempre ieri gli stessi vigili del fuoco hanno effettuato un sopralluogo tecnico per accertare le cause del rogo. In realtà le verifiche sono ancora in corso e le indagini della Procura sono state delegate alla Squadra mobile della Questura. Sarebbe stata smentita l’iniziale ipotesi del probabile surriscaldamento della canna fumaria. Ma le cause sarebbero comunque accidentali, con l’ipotesi dolosa quasi del tutto esclusa. Non sarebbe però ancora stato individuato con certezza il punto d’origine delle fiamme e gli accertamenti tecnici devono ancora proseguire. Ma sarà difficile ottenere risposte certe dal cumulo di macerie del tetto crollato. Quel che è certo è che le fiamme hanno divorato le travi in legno, facendo crollare la copertura all’interno del primo piano. Al pianoterra invece le fiamme non sono arrivate, ma il deposito di mobili è stato allagato e anche lì i danni sono ingenti.

"Io ero in casa – racconta Nadja Posteuca – ma non mi ero accorta di nulla, mi hanno bussato alla porta e fatto uscire dalla casa e mi sono trovata in questa situazione. Siamo in tre, io con mio marito e nostro figlio di 28 anni. Viviamo qui da vent’anni. Adesso dobbiamo cercare una nuova casa in affitto, per il momento siamo ospitati dalla proprietaria, ma è solo una soluzione provvisoria".

Lo stabile è di proprietà di Maria Cecilia Farina, nota organista, figlia d’arte del compianto maestro Guido Farina, che abita nella casa a fianco in via Eredi Farina, abitazione non coinvolta dall’incendio.