Un fantasma da 250mila euro per il Fisco

Il titolare di un bar nel pieno centro storico di Pavia è risultato evasore totale, ovvero completamente sconosciuto all’Erario

Migration

di Stefano Zanette

Nascosto in bella vista. Come pensasse o sperasse di riuscire a farla franca, sinceramente sfugge. Forse ci ha solo provato, confidando di riuscire incredibilmente a scampare ai controlli, che invece puntualmente sono arrivati e gli hanno presentato il conto, salato, con il sequestro preventivoper un valore di 250mila euro. Il titolare di un bar, non in una sperduta località fuori dai radar ma nel pieno centro storico di Pavia, è stato denunciato a piede libero per omessa dichiarazione fiscale. È infatti risultato evasore totale, ovvero completamente sconosciuto al Fisco. E all’accusa di evasione fiscale si aggiunge anche quella per l’omesso versamento dei contributi previdenziali e assistenziali, ai danni dei dipendenti.

La vicenda è stata resa nota ieri con comunicato stampa della Procura di Pavia, a firma del procuratore Fabio Napoleone, diramato dalla Guardia di finanza di Pavia. Si tratta infatti del risultato di una verifica fiscale delle Fiamme gialle, che hanno portato alla luce un altro evasore totale.

Non certo una modalità d’evasione fiscale rara, anzi: in base ai dati forniti lo scorso anno dalla stessa Guardia di finanza di Pavia, relativi all’attività dell’anno precedente, erano stati infatti 22 i soggetti completamente sconosciuti al Fisco finiti nella rete delle verifiche. Solitamente si tratta di società che lavorano sotto traccia, cercando appunto di passare inosservate, anche se i sempre più frequenti controlli incrociati, specie per attività che si prolungano per diverse annualità d’imposta, portano a farle emergere dalla cosiddetta economia sommersa.

In questo caso stupisce la sfrontatezza dell’attività, in bella vista nel pieno centro storico pavese, peraltro nel mirino dei controlli legati anche al contrasto della malamovida, con le forze dell’ordine che spesso estendono le attività dalle strade e piazze all’interno dei locali. In questo caso, dalla verifica fiscale dei Finanzieri è emersa l’evasione totale, fiscale e contributiva.

"Approfondendo ogni singola operazione commerciale e incrociando i dati delle fatture – spiega il procuratore Fabio Napoleone – è stato possibile ricostruire analiticamente il fatturato aziendale. In particolare, al termine degli accertamenti eseguiti, è stato constatato come tutte le operazioni commerciali effettuate negli anni d’imposta 2018 e 2019 siano avvenute senza la successiva presentazione delle dichiarazioni dei redditi consentendo al responsabile di evadere circa 170mila euro e di come allo stesso tempo il responsabile-datore di lavoro abbia persino omesso di versare i dovuti contributi previdenziali e assistenziali dei suoi numerosi dipendenti per un importo di oltre 90 mila euro". Per un totale appunto di 250mila euro sottratti all’Erario e all’Inps, che è il valore equivalente per cui la Procura ha chiesto e ottenuto dal gip del Tribunale di Pavia il sequestro preventivo di denaro contante, immobili e autoveicoli nella disponibilità della società e del suo amministratore.