Pavia, fotoreporter ucciso nel Donbass: chiesti 17 anni per il militare italo-ucraino

Il pm ha anche inoltrato n'autorizzazione a procedere nei confronti di un ufficiale della Guardia nazionale ucraina

Vitaly Markiv, imputato per la morte di Andrea Rocchelli

Vitaly Markiv, imputato per la morte di Andrea Rocchelli

Pavia, 24 maggio 2019 - Diciassette anni di carcere per concorso nell'omicidio di Andrea Rocchelli, il 30enne fotografo pavese ucciso il 24 maggio 2014 nella regione del Donbass, in Ucraina. È la richiesta formulata dal pubblico ministero Andrea Zanoncelli, a conclusione della sua requisitoria, nei confronti di Vitaly Markiv, il 29enne militare italo-ucraino, della Guardia nazionale ucraina, accusato dell'omicidio del fotoreporter.

Il pm ha anche inoltrato alla Corte d'Assise di Pavia un'autorizzazione a procedere nei confronti di un ufficiale della Guardia nazionale ucraina, superiore di Markiv. La documentazione su questa autorizzazione a procedere sarà trasmessa dalla Corte d'Assise alla Procura di Roma insieme alla sentenza che dovrebbe essere emessa il prossimo 12 luglio. Sarà poi la Procura di Roma a decidere se aprire un'indagine sull'ufficiale della Guardia nazionale ucraina. "Siamo ammirati e riconoscenti per il grande lavoro di indagine e di analisi fatto in questi anni dalla Procura di Pavia sulla morte di nostro figlio: in lavoro che ha portato ad una ricostruzione che, a nostro giudizio, è plausibile", ha commentato Elisa Signori, madre di Rocchelli, a conclusione della requisitoria. Nell'agguato venne ucciso anche il giornalista russo Andrei Mironov, mentre rimase gravemente ferito William Roguelon, fotografo francese. "Non vogliamo vendette, ma soltanto giustizia - ha aggiunto la donna con a fianco il marito, Rino Rocchelli - vanno cercati tutti i responsabili di quanto è accaduto. Un giornalista che svolge la sua professione non può essere oggetto di violenze o ucciso a colpi di mortaio come è successo a nostro figlio".  Intanto questa mattina in trecento hanno preso parte al corteo organizzato in occasione del quinto anniversario della morte di Rocchelli.