Tragico incidente sull'A7, la fidanzata conferma i problemi di salute dell'automobilista

Crisi quasi quotidiane e momenti di stato confusionale: una patologia neurologica che potrebbe averlo portato a compiere l'assurda inversione a "U"

Silvano Pietra (Pavia), 30 giugno 2022 - Crisi quasi quotidiane, per una patologia neurologica che lo portava ad avere momenti di stato confusionale, con perdita della percezione dello spazio e del tempo. Di questo pare soffrisse e fosse in cura Giuseppe Maria Garavaglia, il 46enne residente a Milano ma domiciliato a Novate Milanese, che domenica pomeriggio sulla A7, alla guida della sua Volvo V60 bianca, avrebbe effettuato l'inspiegabile inversione a "U" in autostrada, al chilometro 51 della corsia in direzione Genova, percorrendo meno di 2 chilometri in contromano e provocando il tragico scontro frontale al chilometro 49+400.

L'incidente è costato la vita a lui e a Matilda Hidri, 35enne di origine albanese, residente a Genova, alla guida della Bmw station-wagon di colore grigio, oltre ai 3 feriti sulla Golf coinvolta successivamente nel sinistro. Le indagini sull'accaduto sono ancora in corso, nel più stretto riserbo tenuto dalla Polstrada Milano-Ovest di Assago, competente per la tratta autostradale, e dalla Procura di Pavia, competente territorialmente per l'episodio avvenuto nel comune di Silvano Pietra. Tra le diverse ipotesi al vaglio non solo sulla dinamica, ma anche sui motivi dell'assurda inversione di marcia, testimoniata dall'automobilista in transito che ha telefonato alle forze dell'ordine riferendo di aver assistito direttamente alla svolta a "U", quella dell'improvviso malore o crisi legata allo stato di salute del 46enne pare sia stata avvalorata dalla fidanzata dell'uomo, sentita dagli inquirenti.

Domenica avevano pranzato insieme, nella casa della donna in un Comune a Nord di Milano, prima che l'uomo si mettesse al volante per andare al mare a Sanremo. La fidanzata avrebbe confermato le frequenti crisi e la patologia neurologica, per la quale accertamenti sono in corso documentando le prescrizioni di farmaci e sentendo anche il medico curante. Da accertare se la patologia e i farmaci fossero compatibili con il mantenimento della patente di guida. La donna avrebbe anche riferito che il 46enne era sereno quando l'ha salutata per andare al mare, privo di particolari preoccupazioni, escludendo di fatto l'ipotesi di uno scellerato gesto volontario, escluso anche dal padre della vittima, anche lui diretto al mare ma su un'altra auto, partito da Milano circa mezz'ora dopo il figlio e rimasto bloccato in autostrada, costretto all'uscita al casello di Gropello Cairoli proprio per il tragico schianto del figlio.