Terre d’Oltrepo, ricatto agli indagati: la cancelliera nega tutte le accuse

Pavia, Maria Caiazzo 64 anni afferma di esser stata male interpretata

L'ingresso della cantina Terre d’Oltrepo di Broni

L'ingresso della cantina Terre d’Oltrepo di Broni

Pavia, 28 dicembre 2016 - Quattro ore, durante le quali ha negato ogni addebito. Dalle 16 alle 20 di ieri Maria Caiazzo, 64 anni, cancelliera del tribunale di Pavia ha spiegato al pubblico ministero Paolo Mazza la sua versione dei fatti riguardo all’indagine che l’ha portata in cella. Caiazzo è accusata di rivelazione di segreto d’ufficio e induzione indebita per un presunto ricatto agli indagati dell’inchiesta sulla cantina Terre d’Oltrepo. L’interrogatorio si è svolto nel carcere dei Piccolini a Vigevano, alla presenza dei legali difensori della donna, Marco Casali e Luca Angeleri. A Caiazzo il 15 dicembre era stata notificata l’ordinanza di custodia cautelare che ha portato all’arresto anche di Federico Piatesi, 45 anni, di Garlasco, ex maresciallo dei carabinieri, Raffaele Maldarelli, 66 anni di Casteggio, e Marco Gatti, 49 anni, impiegato di Ruino. I fatti contestati trarrebbero origine dall’inchiesta per la presunta frode del finto Pinot doc che ha portato circa trecento nomi a essere iscritti nel registro degli indagati ad aprile.

I quattro arrestati avrebbero promesso ad alcuni dei coinvolti favori giudiziari sfruttando le proprie conoscenze nel settore, in cambio di denaro, quantificato in circa 250mila euro. Ma le persone contattate non avevano accettato la proposta e anzi, qualcuno aveva denunciato l’accaduto. A sostegno delle contestazioni, le intercettazioni delle conversazioni tra i quattro: ieri Caiazzo ha affermato che le sue parole sarebbero state male interpretate dagli inquirenti. Una linea già adottata da Piatesi durante l’interrogatorio davanti al Gip, pochi giorni dopo l’arresto. In quell’occasione, la cancelliera si era avvalsa della facoltà di non rispondere, scegliendo di comparire davanti al Pm successivamente. L’indagata ha confermato di conoscere gli altri arrestati e ha spiegato di essere estranea alle contestazioni, negando di aver attuato un tentativo di ‘ricatto’ proponendo favori in cambio di soldi. Non è ancora stata avanzata dalla difesa richiesta di scarcerazione o di sostituzione della misura cautelare, che potrebbe essere depositata nei prossimi giorni, al momento dunque la 64enne resta in carcere.