Terre d’Oltrepo, "ora il cambiamento"

Broni, dopo la sfiducia al CdA rumors indicano Emilio Bosini come neo presidente. Lui smentisce

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di Pierangela Ravizza

Si volta pagina e in fretta a Terre d’Oltrepo dopo l’animata assemblea straordinaria ("ad un certo punto sembrava di essere allo stadio" ha detto un socio) alla fine della quale 310 soci (contro 153) hanno approvato la mozione di sfiducia nei confronti del presidente Andrea Giorgi e del CdA. Domani lo stesso CdA “sfiduciato“ dovrebbe tornare a riunirsi per fissare la data della prossima imminente assemblea (si dice entro metà febbraio) che dovrà eleggere il nuovo CdA che, a sua volta, designerà il presidente.

Nessun commento dopo il voto di ieri da parte del presidente Andrea Giorgi che aveva preso in mano le redini di Terre d’Oltrepo nel 2016 e che era stato riconfermato quattro anni dopo. Nel corso del suo doppio mandato c’erano state operazioni di un certo “peso“ come l’acquisizione di “La Versa“, ma anche diversi cambi di vertice dirigenziale (è stata una delle critiche emerse nell’assemblea di venerdi). Anche se la “scintilla“ che ha fatto deflagrare l’equilibrio interno (già precario secondo alcuni) della compagine sociale è stata la politica adottata nell’ultimo periodo sui prezzi, ritenuti troppo bassi, delle uve conferite dai soci. Colpa della crisi causa Covid che ha messo a dura prova il settore vino ed anche Terre d’Oltrepo o di una strategia di mercato che non è riuscita a decollare dopo il “terremoto“ del 2014 per l’inchiesta sul falso Riesling? Versioni opposte a confronto e che necessariamente diventeranno sintesi per l’indirizzo operativo che verrà adottato dal prossimo CdA. I rumours indicano in Emilio Bosini, uno dei soci più agguerriti e tenaci nel portare avanti la mozione di sfiducia poi approvata, come possibile nuovo presidente. Lui smentisce: "Volevamo il cambiamento e questa è la volontà dei soci. C’è da rimboccarsi le maniche e lo faremo. Ma sarà il nuovo CdA a decidere chi sarà il presidente".

Sul versante delle associazioni di categoria è unanime la richiesta di procedere in modo rapido. Nessun commento da parte del Consorzio Vini Doc i cui esponenti in missione negli Usa, ieri non erano raggiungibili mentre il presidente del Distretto del Vino, Fabiano Giorgi sottolinea: "È una questione interna di cui non conosco le dinamiche, ma, anche dopo le crisi più evidenti della cantina La Versa e di Canneto, forse è il sistema cantine sociali dell’Oltrepo che dovrebbe cambiare prendendo a modello il Trentino con un’impostazione che punti di più sul marchio".