Telecamere e fototrappole di ultima generazione per le sentinelle del Parco del Ticino

Grazie al bando regionale un acquisto da 50mila euro di strumentazione mobile

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"Non saranno postazioni fisse con scopo deterrente, ma una videosorveglianza da intendere come strumento di indagine per i nostri guardiaparco". Massimo Braghieri , consigliere delegato pavese del Parco del Ticino, spiega la dotazione tecnica di telecamere e fototrappole di ultima generazione che l’ente Parco acquisterà per circa 50mila euro, finanziati all’80 per cento dalla Regione.

"Grazie al bando reso accessibile anche ai Parchi – dice Braghieri – riusciremo a migliorare la dotazione elettronica da utilizzare ad esempio nei casi di abbandono di rifiuti, nell’antincendio boschivo e nell’attività antibracconaggio o contro la pesca di frodo. Le fototrappole e telecamere saranno installate nei punti oggetto di indagini, ovviamente saranno nascoste, per fornire immagini e filmati a elevata risoluzione, anche ad esempio con il riconoscimento di targhe di mezzi e pure di volti di persone, non per fare sanzioni ma per identificare i responsabili di reati oggetto di indagini di polizia giudiziaria".

"La strumentazione che andremo ad acquistare – conferma Mirko Mereghetti, comandante dei guardiaparco del Parco del Ticino – sarà di tipo mobile, così da intervenire laddove vi sia necessità, come nei boschi e nei luoghi isolati dove abbiamo notizia di comportamenti illeciti. Gli strumenti tecnologici che abbiamo individuato sono telecamere e fototrappole mobili di ultima generazione, che consentono di filmare, registrare e rilevare le targhe delle auto anche in assenza di luce". Per un controllo più efficace dei circa 97mila ettari di competenza, tra cui 110 chilometri di asta fluviale, in 47 Comuni, di cui 17 sono in provincia di Pavia.

Stefano Zanette