Strangolò la compagna Perizia psichiatrica da integrare

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Un’integrazione alla perizia psichiatrica, per valutare le condizioni dell’imputato al momento del delitto. Si è aperto ieri in Corte d’Assise a Pavia il processo a carico di Alessio Nigro, 28 anni, alla sbarra per l’omicidio di Lidia Peschechera, 49 anni. Il delitto risale al 12 febbraio 2021 e fu commesso a Pavia, nell’appartamento della donna. Nigro, assistito dall’avvocato Giovanni Caly, ha scelto il rito ordinario. La prossima udienza in cui si inizierà a entrare nel vivo del procedimento si terrà il 22 aprile. Parti civili al processo sono la mamma, la sorella e l’ex marito della vittima. Ieri, durante la prima udienza, la difesa di Nigro ha chiesto alla Corte un’integrazione della perizia psichiatrica che era stata assunta in fase di indagine tramite incidente probatorio. A supporto dell’istanza, sono stati presentati circa trenta documenti tra esami clinici e perizie di parte svolte sull’imputato. La difesa infatti sostiene che Nigro, il quale aveva ammesso di aver ucciso Peschechera, con la quale aveva avuto una relazione, fosse parzialmente incapace di intendere e volere al momento dell’accaduto. Questo per la sua dipendenza dalle bevande alcoliche ma anche per un disturbo di personalità borderline che gli sarebbe stato diagnosticato nel 2017. La Corte ha accolto la richiesta della difesa. Ieri mattina fuori dal Palazzo di Giustizia si è svolto anche un presidio dell’associazione “Non una di meno” (nella foto) di Pavia, sodalizio contro la violenza di genere. Peschechera era stata strangolata da Nigro al culmine di una discussione. Dopo aver ucciso la donna, il 28enne aveva deposto il suo corpo senza vita nella vasca da bagno ed era rimasto nella casa per poi tentare la fuga recandosi a Milano. Nel capoluogo lombardo era però stato rintracciato e fermato.Nicoletta Pisanu