Sos maltempo, il meteorologo "All’epoca situazione diversa"

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"La situazione nel 1987 non è paragonabile a quella di questi giorni, c’era una circolazione diametralmente opposta all’attuale che sta portando alle temperature record". Tommaso Grieco, meteorologo pavese (fondatore di Paviameteo.it), spiega le differenze tra la disastrosa alluvione che colpì la Valtellina e quel che accade ora. Allora un evento eccezionale e dalle conseguenze tragiche, ma molto “localizzato“ e nell’ambito di una “normale“ situazione estiva. Oggi una serie di anomalie anche su macroscala che si ripetono a distanza ravvicinata.

"Nell’estate del 1987 – spiega – c’era un’area depressionaria sulle isole britanniche, che spingeva correnti da sud-ovest instabili, andando a formare un sistema perturbato. Ci fu un’impennata dello zero termico oltre i 4mila metri, il 17 luglio ci furono i primi temporali, tra il 18 e il 19 luglio il minimo depressionario si spostò verso nord e continuò a piovere con temporali decisamente intensi, anche oltre i 300 millimetri al giorno. La stessa zona era stata interessata da sistemi temporaleschi a fine giugno e i terreni erano saturi".

Quest’anno invece? "A fine giugno non è piovuto in tutta la Lombardia. E adesso c’è una circolazione diametralmente opposta, con una cosiddetta goccia fredda, una struttura depressionaria, al largo della costa del Portogallo, che spinge aria calda ad affluire dall’Africa. Una circolazione analoga l’abbiamo avuta anche a Capodanno".

Quello che è successo in Valtellina nel 1987 oggi potrebbe ripetersi? "Eventi localizzati sono sempre possibili, ma oggi preoccupa quel che accade su macroscala e con continui record. È un grido d’allarme che il pianeta ci sta lanciando".

Stefano Zanette