Raccolta riso, Coldiretti: in provincia di Pavia 200 milioni di chili in meno

Entrano nel vivo le operazioni di trebbiatura, con pesante calo di produzione dovuto a siccità e nubifragi

Stefano Greppi, presidente di Coldiretti Pavia e risicoltore

Stefano Greppi, presidente di Coldiretti Pavia e risicoltore

Pavia - "Scatta la raccolta del riso anche in provincia di Pavia, ma l'impatto dei cambiamenti climatici in una estate devastata da siccità e nubifragi ha tagliato di almeno 200 milioni di chili la produzione rispetto allo scorso anno". E' l'analisi di Coldiretti Pavia sulla base del primo monitoraggio fra le aziende mentre le operazioni di trebbiatura stanno entrando nel vivo. "Quest'anno - prosegue Coldiretti Pavia - la superficie destinata a riso in provincia di Pavia è di 77 mila ettari, con circa 1.500 aziende agricole impegnate nel settore".

Dall'inizio dell'estate i risicoltori lamentano rischi di pesanti cali di produzione legati alla siccità, ora confermati nella fase di raccolta, peraltro anticipata. "La situazione - spiega Stefano Greppi, presidente di Coldiretti Pavia e risicoltore di Rosasco - è molto a macchia di leopardo: ci sono zone dove il danno è quasi totale, altre dove invece la siccità ha colpito meno. Di certo a livello economico i danni sono rilevanti, visto che oltre alla siccità dobbiamo aggiungere anche l'aumento record dei costi per energia e gasolio provocato dalla guerra in Ucraina, che sta devastando i bilanci delle aziende agricole".

Secondo le stime sempre della Coldiretti, gli aumenti a carico delle aziende agricole vanno dal +170% dei concimi al +129% del gasolio. E a preoccupare ci sono anche "le importazioni low-cost dal sud est asiatico - prosegue la Coldiretti - e la loro concorrenza sleale, ancora oggi agevolate dall'Unione Europea nonostante non garantiscano gli stessi standard di sicurezza alimentare e ambientale del riso italiano e dei diritti dei lavoratori".

"Contro l'aumento dei costi di produzione e il boom delle importazioni - dice ancora Greppi - bisogna lavorare sugli accordi di filiera, che sono uno strumento indispensabile per la valorizzazione delle produzioni nazionali e per un'equa distribuzione del valore lungo la catena di produzione. I 15 milioni di euro annunciati dal Ministero sono un provvedimento importante, che va nella direzione indicata anche nell'ultima lettera inviata a Draghi da Coldiretti e Filiera Italiana".

"E' una boccata d'ossigeno per le aziende, che consentirà almeno temporaneamente di alleviare la drammatica situazione delle imprese. Servono però - conclude Greppi - anche misure strutturali e a lungo termine per il settore risicolo a partire dai contratti di filiera, che sono in grado dii tutelare contemporaneamente i produttori, i trasformatori e i consumatori".