"Scelto quello che sapevamo meglio"

Pavia, al liceo Copernico i ragazzi hanno preferito andare sul sicuro. "Ma l’anno scorso era più facile"

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Se non fosse stato per la mascherina che qualcuno indossava, sarebbe sembrata una maturità “normale“. Sicuramente era uguale a sempre l’ansia che i ragazzi vivevano prima dell’ingresso nelle 23 scuole pubbliche della provincia, al momento della lettura delle tracce e poi all’uscita, quando il pensiero di tutti era già rivolto alla seconda prova, quella di indirizzo prevista per oggi. Tra ripassi dell’ultimo minuto, insicurezze, il solito toto tracce per 3.200 ragazzi sono cominciate le prove della maturità. "Ho scelto la prima traccia che mi chiedeva di analizzare “La via ferrata“ una poesia delle Myricae di Giovanni Pascoli - ha detto all’uscita dal liceo Copernico Rocco Visconti di Sannazzaro de’ Burgondi -. Pascoli era uno dei più probabili che uscisse e io ero preparato sull’analisi dei testi poetici. Quando ci sono state consegnate le tracce sono stato un po’ dubbioso, ce n’era anche una sul cambiamento climatico e io vorrei laurearmi in scienze e tecnologie per la natura. Avrei potuto svolgere quel tema, invece ho preferito affidarmi ai temi sui quali mi ero preparato". Nei mesi scorsi si è discusso molto se non fosse opportuno effettuare gli scritti e i ragazzi sono contenti di un progressivo ritorno alla normalità. Anche perché l’incognita maggiore è rappresentata dagli orali.

"Le tracce erano molto belle - ha sottolineato la dornese Emma Laboranti che ama molto Giovanni Verga e ha affrontato una traccia su “Nedda, bozzetto siciliano“ -. Certo la tesina che è stata chiesta l’anno scorso agevola molto rispetto agli scritti e agli orali che ancora non sappiamo come saranno, ma io mi sono concentrata su Nedda e ho parlato della sua condizione sociale che l’ha cambiata nel carattere e nell’aspetto fisico. Continuando a fare lavori pesanti come i maschi non era più riconoscibile come donna. Ora penso a finire e poi, a settembre tenterò il test per entrare a medicina".

Tra le grandi passioni dei più giovani c’è poi la musica e Maria Vittoria Lucchini, quando ha visto quella traccia sulla musicofilia inserita tra le riflessioni, non ha resistito. "Mi ero preparata bene su alcuni autori - ha ammesso -, ma avevo paura di scrivere inesattezze, così ho pensato di andare sul sicuro con alcune riflessioni personali. Ho preso il titolo sulla dipendenza della persone dalla musica e ci ho attaccato una riflessione filosofica. Arthur Schopenhauer, infatti sosteneva che la musica è la più nobile delle arti perché la meno materiale e può aiutare l’uomo a distaccarsi momentaneamente dalla sua sofferenza. Non andata per niente male, almeno lo spero. Ci hanno messo alla prova con gli scritti che non sono il peggiore dei mali e ora vedremo che cosa ci chiederanno agli orali".

Manuela Marziani