Sannazzaro de' Burgondi (Pavia), 18 settembre 2019 - «Lo scoppio è stato fortissimo, il vetro si è frantumato. Io lavoro qui da trentadue anni. Ne ho visti incidenti, questo assicuro è uno dei più tremendi». Il signor Pino è il titolare dell’Albergo Ristorante Garibaldi, in centro a Sannazzaro de’ Burgondi. Di fronte al Municipio, cinquecento metri in linea d’aria dalla raffineria Eni dove ieri mattina intorno alle 6.30 si è verificato uno scoppio nell’impianto di gassificazione. Il signor Pino era al lavoro in quel momento perché da anni si alza all’alba: «Inizio alle 5, per servire le colazioni ai miei clienti – racconta -. Potevo farmi male. È andata distrutta una vetrata di tre metri per tre, ho subito danni anche ai tavolini e alle piante». I danni non sono ancora stati quantificati. Non solo l’albergo Garibaldi è stato colpito: «In città anche diversi capannoni hanno avuto problemi, anche case private», spiega il signor Pino. Il boato è stato avvertito in un raggio di quindici chilometri, fino a Garlasco.
Tutta Sannazzaro si è svegliata, la notizia è volata veloce di bocca in bocca, i social hanno ben rappresentato l’inquietudine che i cittadini hanno vissuto ieri mattina: «Viene proprio voglia di andarsene da questo paese…non si può vivere sempre con la paura», scrive una residente sul gruppo locale, «Comunque la verità sarà per noi solo un’utopia, è veramente vergognoso», commenta un’altra, e ancora «L’unica certezza è che i sannazzaresi sono spaventati: per ora per fortuna non è mai successo niente di grave ma non potrà andare sempre bene, prima o poi succederà l’irreparabile».
Intanto, ieri mattina i tecnici comunali hanno subito raccolto i dati e avvisato Arpa Lombardia per verificare se in seguito al fumo ci fossero state emissioni particolari: «L’azienda è classificata come RIR (Rischio Incidente Rilevante), in base alla direttiva Seveso e sottoposta ad AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale), di competenza del Ministero dell’Ambiente, viste le dimensioni e la tipologia dell’impianto - spiega l’Arpa in una comunicazione sul proprio sito -. Arpa Lombardia, dipartimento di Lodi/Pavia, si è recata tempestivamente sul posto accertando che non sono necessari ulteriori accertamenti sulle conseguenze ambientali dell’evento, dal momento che l’emergenza è rientrata in tempi brevissimi. Arpa Lombardia ha controllato i dati disponibili delle stazioni che monitorano la qualità dell’aria della zona senza aver rilevato alcuna alterazione significativa».