Covid, test salivari "lecca-lecca" su 140 bambini: tutti negativi a San Martino

Conclusa positivamente la sperimentazione che potrebbe diventare routine dal prossimo anno scolastico

I test salivari sui bambini

I test salivari sui bambini

Pavia - Centoquaranta test e nessun caso di positività. Si è appena concluso il progetto pilota promosso da Regione Lombardia con le Ats e 10 laboratori di riferimento che mirava a verificare la possibilità di introdurre i test molecolari su saliva, anziché i classici tamponi naso-faringei, quale test diagnostico per la ricerca del Sars-CoV-2 negli alunni delle fasce di età dai 3 ai 14 anni. Più comunemente noti come “lollipop” o “lecca-lecca”, i tamponi salivari molecolari sono il frutto di una sperimentazione attuata dall’Università degli Studi di Milano. Diversi studi hanno dimostrato per questi test, meno invasivi e più semplici da utilizzare, la stessa validità del tampone nasofaringeo molecolare.

L'idoneità dei laboratori arruolati per la realizzazione di questo progetto di screening sperimentale è stata stabilita in base alle loro caratteristiche tecniche e alla disponibilità a essere operativi nei tempi richiesti. Per la provincia di Pavia, è stato selezionato il laboratorio Covid della Fondazione Mondino, diretto dalla dottoressa Rosita Trotti, che ha testato i tamponi salivari di 140 alunni dell’Istituto comprensivo di San Martino Siccomario. Due le somministrazioni effettuate a distanza di 14 giorni, il 18 maggio e il 1° giugno, fornendo gli esiti in giornata. In entrambe le sedute tutti i tamponi testati sono risultati negativi. La sperimentazione rientra in un percorso di sorveglianza e monitoraggio basato su test che impiegano la saliva, al fine di verificare la possibilità di riprendere le attività scolastiche in sicurezza già a partire da settembre, valutando al contempo l’accettabilità di questo strumento nei pazienti in età pediatrica e la sua sostenibilità su larga scala nelle scuole.

È da tempo che si valuta la possibilità di ricercare il virus responsabile del Covid in bambini e adolescenti mediante test basati su modalità meno fastidiose rispetto a quelle previste con il tradizionale tampone naso-faringeo. I test basati sulla saliva sembrano poi particolarmente auspicabili nella attività di “tracing” e di sorveglianza nella scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado, come pure nel monitoraggio a campione proprio nelle classi di età finora escluse dalla vaccinazione, agevolando la prosecuzione dell’attività didattica in presenza. La facilità d’impiego dei test basati sull’uso della saliva è dovuta anche al fatto che sono “autosomministrabili”: non richiedono infatti la presenza di operatori sanitari nella fase di raccolta del campione, piuttosto il semplice affiancamento di una persona adulta a sostegno dei più piccoli. L’obiettivo della sperimentazione, che ha rappresentato una sorta di prova generale per una possibile applicazione su larga scala all’inizio del prossimo anno scolastico, sembra dunque essere stato raggiunto.