Venduta, rinnegata dalla famiglia e ora malata: eroina antiracket ringrazia i carabinieri

La storia dell'albanese Adelina Sejdini

Adelina Sejdini

Adelina Sejdini

Pavia, 20 gennaio 2020 - Ci sono angeli con le ali e altri che indossano la divisa. Adelina Sejdini , 45 anni, in coloro che appartengono all’Arma ha trovato il sostegno e una famiglia. Ex prostituta di origini albanesi che ha sgominato il racket collaborando con la magistratura e poi ha lavorato come interprete per le forze dell’ordine, dopo aver girato per l’Italia da Varese a Brindisi, si è ritrovata catapultata a Pavia dove è in cura. La sua ultima battaglia si chiama cancro e non la sta combattendo da sola. "I carabinieri del Nucleo radiomobile sono la mia carta vincente - dice -. I miei genitori nel momento in cui sono stata rapita ho fatto arrestare gli sfruttatori, mi hanno cancellata e i carabinieri mi hanno adottata. Mi sono aggrappata a loro come una bambina. Quando ho avuto un attimo di sconforto e ho pensato di compiere un gesto estremo, sono arrivati di corsa e mi hanno salvato la vita".

Per i militari di Pavia la donna ha aperto e cura una pagina Facebook e sta scrivendo un libro. "Quando non li vedo, piango - aggiunge la donna che vive in un monolocale in Strada Nuova messo a disposizione dalla curia -. Dal 2019 quando mi sono ammalata passo le mie giornate tra casa, ospedale e caserma. Nel momento in cui ho scoperto di avere un cancro era già in fase avanzata. Se dovessi ancora farmi operare, vorrei che ci fossero i carabinieri accanto a me. Per me sono come fratelli e vorrei diventare la nonna dei loro bambini". Al 112 Adelina, che vive con una pensione d’invalidità, ha dedicato l’albero di Natale, ma tutto il suo monolocale parla del numero d’emergenza dalla bandiera esposta alle lenzuola fino alle pareti dove ha appeso un pannello con tutte le fotografie dei militari di Pavia.

Persino la manicure della donna è a tema: 112 disegnato su tutte le unghie che sta facendo tendenza e viene copiata. "I carabinieri sono la mia famiglia - ammette Adelina che aveva aperto anche un blog Adelina 113 -. In ottobre, quando mi è scaduto il permesso di soggiorno, sono stati loro ad aiutarmi per ottenere un rapido rinnovo in modo da continuare le cure. Purtroppo ho rifiutato la cittadinanza albanese e non ho la cittadinanza italiana perché per alcuni documenti sono apolide, mentre altri alla voce cittadinanza scrivono xxx. Sono un fantasma. Eppure mi sento profondamente italiana e ho chiesto al nostro presidente della Repubblica di premiarmi per quanto ho fatto in difesa delle ragazze che si prostituiscono e per la legalità, ma la risposta che ho ricevuto rimandava a iniziative che potranno essere prese in sede locale".