Pulizia della città: in campo i ragazzi delle superiori

Pavia, la Giunta: "Responsabilizziamo loro e le famiglie"

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di Manuela Marziani

Dodici classi di tre scuole superiori (Cremona, Cossa e Taramelli) da ieri e fino al 13 aprile si cimenteranno nella pulizia di aree specifiche della città. Armati di guanti e sacchi appositi, 250 ragazzi dedicheranno una mattina alla pulizia della zona della Mura spagnole, del castello visconteo, di viale Matteotti, San Giovannino, dell’area della Vernavola e infine quella del Naviglio pavese, nella zona della confluenza. "Siamo partiti l’anno scorso con un progetto di educazione ambientale rivolto alle primarie – ha detto il presidente di Asm, Manuel Elleboro –; quest’anno abbiamo esteso la progettualità alle scuole secondarie di primo e secondo grado. Le scuole superiori, dunque, sono inserite in un programma vasto di sensibilizzazione verso i giovani: laboratori, giochi e materiale didattico hanno accompagnato lezioni e prove per permettere ai ragazzi di acquisire un atteggiamento responsabile nei confronti del decoro urbano, dell’ambiente è più in generale del rispetto delle regole di coesistenza civile". Nelle scorse settimane gli alunni sono stati formati, con lezioni specifiche, su come procedere alla pulizia e sono anche stati sensibilizzati sull’importanza di una corretta raccolta differenziata.

"Insegniamo ai ragazzi a prendersi cura della propria città – ha aggiunto il sindaco Fabrizio Fracassi –. Sensibilizzare i giovani sulla necessità del rispetto ambientale vuol dire far crescere cittadini attenti al luogo in cui vivono". "Il decoro di una città parte dalla cura che ognuno di noi ha – ha sottolineato l’assessore all’Ambiente Massimiliano Koch –; sono anche le piccole attenzioni che migliorano l’aspetto di un luogo. Questo va insegnato e trasmesso anche ai più giovani; le buone abitudini assimilate resteranno come comportamento consolidato nel futuro". E, come ha fatto notare l’assessore all’istruzione Alessandro Cantoni: "Educare i ragazzi sulla tematica ambientale vuol dire anche arrivare alle famiglie".