MANUELA MARZIANI
Cronaca

Pavia, aria di sciopero negli uffici postali

La Cisl: "Quindici sportelli in provincia ancora senza direttore"

Un cliente consulta gli orari su un cartello affisso all’ingresso di un ufficio postale in provincia di Pavia (Torres)

Pavia, 2 settembre 2016 - Uffici postali aperti anche di pomeriggio da ieri, ma i sindacati stanno pensando allo sciopero generale. Perché manca il personale, la riorganizzazione non sta dando gli esiti ipotizzati e le nuove assunzioni che saranno effettuate rappresentano solo una ‘goccia nel mare’. E da questo mese la situazione sarà ancora più complicata. Con il trasferimento di 22 portalettere part time che dalla provincia di Pavia andranno a lavorare a Milano e Monza, i centri di distribuzione di Mortara, Cilavegna saranno penalizzati con conseguenze che si rifletteranno sulle consegne che vengono effettuate a Mortara, Robbio, Parona e Cilavegna. «Abbiamo chiesto assunzioni a tempo determinato – ha detto Maurizio Dassù dello Slp Cisl –, ma siamo riusciti a ottenere solo il passaggio di 6 addetti agli sportelli. Così 15 uffici postali continuano ad essere senza direttore, che spesso è anche l’unico operatore».  Dei 174 uffici aperti in provincia, 44 sono attivi a giorni alterni. Non nei centri di dimensioni maggiori come Broni, Garlasco, Mortara, Stradella, ma anche Pavia e Vigevano. In queste località (a Pavia in piazza della Posta e in piazzale della Stazione e a Vigevano in via De Amicis e in via San Pio) gli sportelli sono tornati a osservare l’orario continuato cinque giorni a settimana, dal lunedì al venerdì dalle 8,20 alle 19,05. Resta invariato l’orario di apertura del sabato, dalle 8,20 alle 12,35. Intanto, però, con la ripresa delle attività dopo il periodo di ferie, in segno di protesta per la riorganizzazione del recapito che non sta dando esiti positivi, riprende anche l’astensione delle prestazioni straordinarie da parte dei lavoratori. E non solo. Dopo i presidi e le richieste di intervento che i sindacati hanno rivolto all’azienda, senza ottenere risultati, ora vogliono passare ad altre azioni di lotta. «Le segreterie nazionali – hanno sapere le segreterie regionali dei sindacati di Cgil, Cisl, Uil, Failp, Confsal e Ugl – potrebbero intraprendere l’apertura del conflitto nazionale e, in assenza di soluzioni certe da parte aziendale, proclamare lo sciopero generale».