Pavia, professoressa va in pensione e lascia 250mila euro all'università

La donazione della genetista Alessandra Albertini: "Odio la precarietà, i miedi soldi ai giovani"

La genetista Alessandra Albertini

La genetista Alessandra Albertini

Pavia, 13 gennaio 2019 - Un dipartimento riconosciuto dal ministero come d’eccellenza, merita un regalo eccellente. Glielo ha confezionato proprio la docente che fino a pochi giorni fa lo ha diretto, Alessandra Albertini, che ha lasciato l’incarico per andare in pensione, donando 250mila euro.

Albertini, 68 anni, ne ha dedicati 40 all’Ateneo pavese, dove è entrata nel 1970 con un assegno di addestramento scolastico e scientifico per il gruppo di scienze biologiche. Piano piano è diventata ricercatrice, poi ordinario di genetica della facoltà di scienze e quindi dal 2012 direttrice del dipartimento di biologia e biotecnologie Lazzaro Spallanzani. Al momento di andare in pensione, passando il testimone al professore Marco Biggiogera, la docente ha pensato a quei ragazzi che, come lei in passato, lottano per portare avanti i loro progetti. «Odio vedere la precarietà nei giovani, credo nelle loro potenzialità – ha raccontato Albertini a un giornale locale –. I tempi di stabilizzazione in università si sono dilatati rispetto a quando io ho intrapreso la carriera accademica - Allora si diventava docenti prima dei 34 anni. Adesso vi sono bravi scienziati che a 50 anni lottano ancora per una cattedra stabile: lo trovo ingiusto e grave».

Il Miur ha riconosciuto il dipartimento di biologia e biotecnologie dell’università di Pavia un’eccellenza tra gli atenei italiani, ma i fondi per la ricerca scarseggiano e a farne le spese sono spesso i più giovani. Le loro difficoltà sono state pienamente accolte dalla professoressa Albertini, che ha voluto dare un contributo concreto. Una filosofia di vita che - ha raccontato la docente - deriva dalla sua educazione. «Mio padre e mio nonno – ha aggiunto – mi hanno insegnato a condividere con gli altri le proprie fortune, quando se ne ha l’opportunità. Dedico quindi i 250mila euro alla memoria dei miei cari, che amavano la cultura e la generosità».

Ed è proprio una fortuna quella che arriverà al dipartimento e che dovrà essere spesa entro il 2023 per realizzare progetti di genetica, genomica microbica e microbiologia. Come verranno spesi i 250mila euro messi a disposizione dalla docente? Una commissione composta dai professori Antonio Torroni, Nadia Ranzani, Giovanna Riccardi e Edda De Rossi valuterà i progetti ‘da premiare’, scegliendo quali potranno beneficiare dei fondi. E chissà che il generoso gesto compiuto dalla professoressa Albertini costituirà un volano per ulteriori future donazioni. L’Ateneo pavese ha aperto intanto una piattaforma di crowdfunding per raccogliere somme destinate ai progetti che l’Università sta portando avanti e che, in taluni casi, superano i confini del nostro Paese, coinvolgendo altri ricercatori europei.