Diossina: nuove analisi sui terreni. Se saranno ok si tornerà a mangiare uova e polli

Il sindaco di Parona Lomellina intende commissionare uno studio per revocare lo stop al consumo di questi alimenti prodotti da animali del territorio

Il sindaco di Parona Lomellina

Il sindaco di Parona Lomellina

Parona Lomellina - Un’analisi dei terreni per stabilire la concentrazione di diossina, quella che nel 2011 aveva portato all’ordinanza che aveva vietato l’allevamento di pollame e il consumo di uova nel territorio di Parona. È lo studio che l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Marco Lorena ha previsto per i prossimi mesi e che rientra tre le condizioni legate al nulla osta per la realizzazione di un impianto di fanghi al termovalorizzatore che accoglierà 87mila tonnellate di fanghi, che saranno in primo momento essiccati e successivamente bruciati e che, una volta a regime, saliranno a 137 mila tonnellate all’anno.

Ma servirà anche per capire lo stato dei terreni del centro lomellino, 1.850 residenti a metà strada tra Parona e Mortara, nel quale sono diversi gli insediamenti ad alto impatto ambientale. C’è però un altro intervento che risulta centrale e che quello legato al miglioramento delle emissioni. In questo senso due settimane fa l’esecutivo ha licenziato una delibera per regolamentare le emissioni. "Lo studio ambientale – fa sapere il primo cittadino di Parona – prevederà tra le altre analisi quelli relative alle condizioni del suolo e nelle uova. L’auspicio – aggiunge il sindaco del centro lomellino – è di poter disporre di dati utili a revocare l’ordinanza che aveva vietato il consumo di uova e di carne di pollo allevato in territorio comunale consentendo la ripresa dell’attività di allevamento". Quella stessa attività che era stata sospesa a seguito dei rilievi dell’azienda sanitaria che, all’epoca, aveva riscontrato una concentrazione di diossina nei terreni sopra la media e che aveva condotto all’adozione dell’impopolare ma necessario provvedimento.

Ora, con l’ipotesi di avvento del nuovo impianto, la Regione non ha ancora fissato la data per la conferenza dei servizi che risulterà decisiva. Si potrà procedere a un nuovo studio che potrebbe migliorare la situazione del paese. La presenza del termovalorizzatore e di alcune aziende ad alto impatto nell’arco di pochi chilometri fa di Parona, ma di fatto anche delle confinanti aree di Vigevano e Mortara, una delle zone a maggior rischio inquinamento di tutta l’area della provincia. Se il quadro risultasse migliorato però, si tornerà almeno ad allevare polli e a consumare uova prodotte in loco.