"Noi pendolari siamo ostaggi"

Polemiche dopo i guasti sulla Milano–Mortara "Sotto la pioggia per ore dopo i guasti"

di Umberto Zanichelli

"Siamo stati “ostaggi“ di Trenord per ore". Silvia Baldina, vigevanese, pendolare e consigliera comunale del M5S, non le manda a dire dopo i gravi disagi del pomeriggio di giovedì quando, un guasto sulla linea elettrica, ha sostanzialmente escluso la stazione di Milano Porta Genova dalla rete. Il risultato sono stati treni cancellati e la difficoltà di centinaia di pendolari di rientrare verso la Lomellina. "Alle 20.30 eravamo ancora alla stazione di San Cristoforo – racconta Baldina – ad oltre quattro ore dal guasto. Trenord non ci ha fornito come al solito alcuna informazione salvo invitare i viaggiatori interessati a spostarsi alla stazione di Romolo per prendere la linea S9 sulla quale frattempo erano stati cancellati tutti i treni. Siamo rimasti a lungo sotto la pioggia in attesa di indicazioni. Solo dopo le 20.30 è arrivato un unico treno, ovviamente preso d’assalto. Siamo arrivati a Vigevano che erano quasi le 21.30. Nella stragrande maggioranza siamo tutti pendolari da molti anni – conclude – ma ogni giorno usciamo di casa senza sapere quando e come vi faremo rientro. Non sono state attivate navette sostitutive a conferma del fatto che nessuno è interessato alla nostra sorte". I disagi di giovedì sono stati provocati da un guasto elettrico; non meglio sono andate le cose lungo la linea che porta ogni giorno almeno ventimila persone da e per il capoluogo regionale. Nella sola mattinata sono stati 4 i convogli soppressi, saliti a 7 nel pomeriggio con altri 18 che hanno accumulato ritardi fino a 22 minuti. Tutto questo all’indomani della pubblicazione del consueto “report“ elaborato dall’associazione MiMoAl che raccoglie i viaggiatori della Milano-Mortara sull’andamento dell’ultima settimana. Dati dai quali si evince che su 303 treni programmati l’indice di affidabilità si è attestato al 74,2%, circa 6 punti in meno dei sette giorni precedenti, con il 22,8% dei treni in ritardo ed il 3% di convogli soppressi. Le cause dei disservizi sono da imputare a guasti ai convogli e dunque a Trenord per il 50,7% dei casi; a Rfi, la società delle Ferrovie che si occupa delle infrastrutture per il 49,3% dei casi, in particolari problemi ai passaggi a livello.