
Museo itinerante dell’auto La Mille Miglia sulle strade pavesi Tutti sono rimasti stregati
di Manuela Marziani
Con le macchine fotografiche o i cellulari stretti in mano diversi pavesi ieri mattina hanno aspettato il passaggio delle 400 auto storiche che stanno partecipando alla quarantunesima Mille Miglia. Entrate in città dalla Valle Versa, passando per Stradella, i bolidi sono stati preceduti dal rombo delle 130 Ferrari capitanate dalla Dino 246 del 1971 dello svizzero Thomas Bachman. Dietro tutte le altre auto di Maranello molto distaccate e ancora più indietro 420 auto storiche e le 12 elettriche.
Il passato e il futuro pronte per affrontare i circa 600 chilometri della quarta tappa partita con Andrea Vesco e Fabio Salvinelli in testa alla classifica a bordo di Alfa Romeo 6C 1750 SS Zagato del 1929, ha vinto anche le tre precedenti edizioni. "La Mille Miglia, la gara pià amata del mondo, è passata per il secondo anno da Pavia - ha commentato il sindaco Fabrizio Fracassi -. Se lo scorso anno abbiamo vinto il premio per il controllo timbro più spettacolare, quest’anno ci siamo concentrati sul controllo orario". Nel piazzale della Riso Scotti, infatti, era stato allestito un punto di controllo. Moltissimi i pezzi rari passati, dalle Om Superba campionesse delle prime edizioni, alla Lancia Lambda spider del 1929, dalla Bugatti T23 Brescia del 1925 alla Alfa Romeo 6C 1500 alla Alfa Romeo 8C 2600 che con Nuvolari vinse nel 1934, fino alla Alfa Romeo Zagato del 1931 e alla Alfa Romeo cabriolet Castagna del 1930. "È il più grande museo itinerante dell’automobile" ha detto il presidente dell’Automobil club di Pavia Marino Scabini. E a Stradella, la sua città, l’ex sindaco di Bosnasco Flavio Vercesi alla sua dodicesima Mille Miglia ha ottenuto dal primo cittadino Alessandro Cantù il timbro del passaggio: "Disputare la dodicesima Mille Miglia dopo anni e passare dai posti in cui sei nato e cresciuto era un sogno che si è realizzato".