Il paese ha dato l’addio ad Alessandro Brigo, ennesima croce in fabbrica

Copiano, il vescovo vicino alla famiglia con un messaggio di cordoglio: "Sosto in silenzio davanti a una morte assurda"

I carabinieri nel luogo in cui si è verificato il duplice incidente mortale sul lavoro

I carabinieri nel luogo in cui si è verificato il duplice incidente mortale sul lavoro

Copiano (Pavia) - «In questo momento così duro non è tempo delle grandi parole, con voi sosto in silenzio davanti a una morte così umanamente assurda e difficile da accettare". Il vescovo di Pavia, Corrado Sanguineti, ha fatto arrivare questo messaggio all’ultimo saluto tributato ieri pomeriggio ad Alessandro Brigo, il 50enne che ha perso la vita esattamente una settimana prima in un incidente che si è verificato all’interno della DiGiMa di Villanterio. Non era presente il monsignore, ma ha mandato uno scritto che il parroco ha letto aprendo la funzione. «Sono vicino nella preghiera alla sua cara sposa Laura - ha aggiunto il vescovo richiamando al Dio della vita - ai figli Filippo e Benedetta, ai genitori Mariuccia e Pierino e alle sorelle Anna e Manuela". Tantissimi i fiori che hanno colorato la chiesa parrocchiale di Copiano, dove il feretro dell’uomo è arrivato giovedì salutato da un picchetto della Protezione civile. Testa bassa e occhi umidi, i volontari che insieme ad Alessandro prestavano servizio in diversi Comuni della Bassa non riuscivano a nascondere il loro dolore per la perdita di un amico prima che un collega. E lo stesso accadeva anche ai sindaci di Copiano, Andrea Itraloni, e di Villanterio, Silvio Corbellini, presenti con la fascia tricolore a rappresentare tutta la loro cittadinanza, quella che come ha ricordato il parroco, "dal giorno della morte prematura si è stretta attorno alla famiglia per dimostrare vicinanza, affetto e solidarietà". Ai funerali ha voluto essere presente anche il deputato Alessandro Cattaneo e il prefetto di Pavia, Rosalba Scialla, che il 2 giugno ha aperto la cerimonia per la festa della Repubblica con un minuto di silenzio in memoria delle vittime dell’incidente sul lavoro.

«Possiamo pronunciare parole che nascono dal desiderio autentico di essere vicini ai familiari - ha detto il parroco, don Cesare durante la sua omelia - di sostenerli in questo momento, possiamo aggiungere parole di stima e di affetto per Alessandro che ha scelto di fare della propria vita un esempio di dedizione alla famiglia, alla comunità e al bene comune attraverso il suo impegno anche come lavoratore instancabile. Possiamo chiedere che vengano accertate eventuali responsabilità per la morte di Alessandro e sperare che tragedie come questa non capitino più, eppure il numero di persone scomparse nell’adempimento del loro lavoro è accresciuto negli ultimi mesi. Possiamo esprimere la rabbia contro gli uomini, le istituzioni e Dio stesso, ma purtroppo tutto questo non è sufficiente a lenire il dolore di fronte al mistero della morte quando sopraggiunge improvvisa come accaduto nel caso di Alessandro". L’uomo una settimana fa è uscito di casa per andare a lavorare nell’azienda specializzata nella lavorazione di scarti animali per la produzione di farine per mangimi. Quando l’impianto si è bloccato, l’operaio è salito su una scala per rimetterlo in funzione ed è morto dopo aver respirato gas velenosi. Lo stesso è accaduto ad Andrea Lusini, 51 anni, di origini toscane domiciliato a Linarolo che venerdì era corso in aiuto del collega e ha trovato la morte.