Pavia, positivo alla cannabis? Non basta. Il giudice assolve l’automobilista

Il gup: il test trova tracce anche a un mese dall'assunzione

Spinello

Spinello

Pavia, 13 giugno 2018 - Non è chiaro se avesse fumato marijuana poco prima di mettersi in auto o nei giorni precedenti. E così, è stato assolto dall’accusa di guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. «Non si poteva stabilire il momento esatto in cui avesse assunto la droga. Questa del Gup di Pavia è una sentenza storica», ha commentato l’avvocato Rosario Tripodi, che ha assistito il ventiquattrenne italiano protagonista della vicenda giudiziaria.

Il ragazzo era stato fermato per un controllo il 22 dicembre 2015 ad Albuzzano, in provincia di Pavia. Dagli accertamenti era risultato positivo alla cannabis, quindi era stato denunciato in base all’articolo 187 del codice della strada: «Era stato accusato di guida in stato di alterazione psicofisica per sostanze stupefacenti – ha sottolineato Tripodi -. La Procura ha emesso nei suoi confronti un decreto penale di condanna, chiedendo il pagamento di ventunomila euro. Abbiamo quindi presentato ricorso e siamo comparsi davanti al Gup Fabio Lambertucci per sostenere il giudizio abbreviato». La tesi difensiva era che «non fosse possibile stabilire con certezza quando il ragazzo avesse assunto la droga. Gli stupefacenti lasciano tracce anche per diversi giorni dopo il consumo – ha sottolineato l’avvocato dell’imputato -. Non si poteva capire precisamente quando il mio assistito avesse fumato la marijuana, i risultati positivi potevano riferirsi a un’assunzione risalente a molto prima». Secondo gli esperti, il Thc, il principio attivo della cannabis, può lasciare tracce dai quattro ai trenta giorni dopo l’assunzione, dipende dal metabolismo di ognuno e dalla frequenza con cui si consuma la droga, se occasionalmente o abitualmente. Il giovane quando era stato sottoposto al controllo in strada da parte delle forze dell’ordine «non era stato trovato in possesso di dosi o spinelli già confezionati – ha precisato il legale -. Non sono emersi in questo caso elementi ulteriori atti a comprovare il momento preciso del consumo, perché lui non è stato visto con la droga in mano. La mia tesi difensiva è stata accolta»