Pavia, Valentina dall'Ucraina alla marcia per la pace: "Non dobbiamo abituarci al dolore"

Iniziativa di preghiera e riflessione organizzata dalla diocesi e dalla comunità di Sant'Egidio

La marcia per la pace di oggi a Pavia

La marcia per la pace di oggi a Pavia

Pavia, 1 gennaio 2022 - "Non dobbiamo abituarci al dolore e all'odio. Non dobbiamo dare per scontato che c'è la guerra. Continuate ad aiutare chi ha bisogno, ognuno come può". Valentina ha portato la sua testimonianza della guerra in Ucraina all'iniziativa per la pace organizzata dalla Diocesi di Pavia e dalla Comunità di Sant'Egidio. Un momento di preghiera e di riflessione, nella Giornata per la pace, che è iniziata nella chiesa di Santa Maria del Carmine ed è poi proseguita con la marcia per le vie del centro storico fino ad arrivare in Duomo, dove alle 17 s'è tenuta la celebrazione presieduta dal vescovo di Pavia Corrado Sanguineti.

Valentina vive e lavora a Pavia, in un italiano ancora un po' stentato ha ricordato la fuga dall'Ucraina di sua figlia, con il marito e due bambini piccoli, di 1 e 3 anni: "Tre giorni per arrivare in Romania, lì finalmente sono stati aiutati dai volontari al confine. Ma oggi in tanti vivono senza luce e riscaldamento. Mio fratello in Ucraina guida i treni, rischia la vita ogni giorno sul treno". Prima dell'intervento conclusivo del vescovo Sanguineti, la riflessione al Carmine è stata iniziata da Debora Racano della Comunità di Sant'Egidio di Pavia, che ricordando l'analoga iniziativa di un anno fa ha sottolineato come tutto sia cambiato, per la pandemia e per la guerra scoppiata dopo due mesi.

Di pandemia ha parlato nella sua testimonianza anche Anna Cattaneo, della Comunità di Sant'Egidio di Pavia, medico, mentre nell'intervento di Luca Losio di Fridays for Future è stato sottolineato come le risorse usate per la guerra potrebbero essere ben meglio destinate alla lotta per l'emergenza climatica.