Marchiate le case di molti pavesi "Qui ci abita un antifascista"

Raid notturno, presi di mira decine e decine di citofoni, cancelli e ingressi

Uno degli adesivi affissi sulle porte

Uno degli adesivi affissi sulle porte

Pavia, 3 marzo 2018 - Qualcuno lo ha trovato sul citofono, altri sul cancello e altri ancora sulla porta. "Qui ci abita un antifascista": è la scritta che compare sugli adesivi attaccati durante la scorsa notte agli ingressi delle abitazioni di numerosi attivisti pavesi impegnati contro ogni forma di fascismo e razzismo. Negli adesivi compare il simbolo della rete antifascista barrato, come se si trattasse di un divieto. A fare la scoperta questa mattina sono stati gli stessi attivisti, tra i quali ci sono anche alcune persone che erano state indagate per un presidio antifascista non autorizzato che si era svolto il 5 novembre del 2016 in strada Nuova per contrastare una sorta di parata militare organizzata in ricordo della morte di un militante fascista.

"Negli anni '30 fascisti e nazisti marchiavano i negozi degli ebrei - ha commentato Gabriele Duci sulla sua pagina Facebook -. Negli anni 2000 i neofascisti marchiano le case dei cittadini che si sono espressi pubblicamente contro il fascismo".

"Mi sembra un segnale gravissimo, che mi ricorda altri simboli, che la storia letteralmente apiccicó addosso alle persone non allineate all’ideologia fascista e nazista, con le conseguenze che ben conosciamo - ha replicato il consigliere comunale di Pavia Davide Ottini -. Se si arriva alla pubblica delazione, alla vile schedatura, vuol dire che la storia non ha insegnato nulla, che stanno davvero nuovamente saltando gli argini democratici. In segno di solidarieta’ verso chi è’ stato vittima di questa vile ed odiosa “schedatura”, anche alla mia porta metterò il medesimo adesivo: Qui abita un antifascista"