Mangano e Iaccullo, convalidati gli arresti e disposto il carcere

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Il Gip di Pavia ha convalidato i fermi di Michael Mangano, 31 anni, e Gianluca Iacullo, 44 anni, accusati dell’omicidio del 48enne Filippo Incarbone e di averne buttato il corpo nel fiume Ticino a Vigevano. Il magistrato si è espresso disponendo per tutti e due la custodia in carcere, sembra per il rischio di reiterazione del reato. Sabato, Mangano e Iacullo erano stati sottoposti dal Gip all’interrogatorio di garanzia, in quell’occasione il primo aveva raccontato la sua versione dei fatti mentre il secondo si era avvalso della facoltà di non rispondere. Un comportamento opposto a quello tenuto giovedì nel corso dell’interrogatorio davanti al Pm, quando a non parlare era stato Mangano, mentre Iacullo, assistito dall’avvocato Sabina Cabula, aveva rievocato i fatti dopo che già mercoledì aveva ammesso ai carabinieri il suo coinvolgimento.

L’ipotesi accusatoria indica come possibile movente del delitto un debito non pagato, l’uccisione sarebbe avvenuta al culmine di una lite per motivi di denaro. Mangano, assistito dall’avvocato Fabio Santopietro, al Gip aveva spiegato di aver picchiato Incarbone, con cui ha affermato di aver avuto un rapporto di amicizia, ma che non era sua intenzione ucciderlo. Sembra inoltre che al momento dell’accaduto fossero tutti sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Secondo gli inquirenti, il delitto risalirebbe al periodo tra il 4 e 6 gennaio: Incarbone sarebbe stato colpito con calci, pugni e con una mazzetta da muratore, il suo corpo poi sarebbe stato gettato nel fiume in località Ramo delle Streghe. Ieri il corpo della vittima non era ancora stato ritrovato, oggi è previsto un sopralluogo nell’abitazione teatro del crimine. N.P.