"Le dimissioni? Una congiura"

Il sindaco leghista di Vigevano rompe il silenzio: una mossa architettata fuori dal consiglio

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di Umberto Zanichelli

"Una congiura". Non usa mezzi termini Andrea Ceffa (nella foto), sindaco di Vigevano, che rompe il silenzio due giorni dopo le clamorose dimissioni dell’opposizione e di quattro componenti della maggioranza. Sono state ore convulse quelle di mercoledì, con la tredicesima lettera di dimissioni, quella del consigliere di FdI Riccardo Capelli, che è sparita per alcune ore. La mancata consegna contestuale è stata la ragione per cui, giovedì pomeriggio, il prefetto di Pavia Paola Mannella ha stabilito che le dimissioni non sono da considerare valide, lasciando Ceffa al proprio posto. "Se ci fossero stati motivi di disagio – commenta Ceffa – o delle lamentele, avrebbero dovuto emergere. Invece, no".

Sullo smarrimento della lettera il sindaco ammette: "Un fatto molto grave e sono stato io il primo a chiedere chiarimenti alla dirigente dell’Ufficio Protocollo, che ha presentato denuncia contro ignoti per smarrimento". Secondo Ceffa dietro al tentato “golpe“ ci sarebbe una regìa esterna alla politica: "Un sindaco può essere mandato a casa in ogni momento: è la democrazia. Certo poi quando si legge su certa stampa che un ex assessore dichiara che un’accelerata alla consegna delle dimissioni è arrivata in concomitanza con l’aggregazione di “persone molto conosciute in città“, vengono i brividi. Significa che qualcuno fuori dal Consiglio comunale ha organizzato la congiura per mandare a casa questa Amministrazione".

Ceffa annuncia di aver dato mandato di verificare la possibile surroga dei 12 dimissionari. Se tutto restasse come ora, i rapporti di forza sarebbero delicatissimi: 13 consiglieri alla maggioranza, 12 all’opposizione. "Rabbia? No, solo una grandissima tristezza per chi ha architettato tutto questo facendo rischiare alla città i 30 milioni già finanziati per il prossimi tre anni, che andranno persi se si sciogliesse il Consiglio comunale". Intanto la minoranza si affida allo studio Pisapia di Milano. "Abbiamo dato mandato – spiega il capogruppo Dem Alessio Bertucci – di depositare un esposto in Procura per chiedere piena luce su quanto accaduto mercoledì mattina".