Ponti sul Po, otto mesi di disagi. Il primo cantiere apre alla Becca

Stanziati 2,4 milioni di euro per mettere in sicurezza le strutture

Il ponte della Becca

Il ponte della Becca

Mezzanino (Pavia), 22 settembre 2017 - Una spesa di 2,4 milioni di euro, 236 giorni di lavori (salvo intoppi) e quindi disagi assicurati per almeno 8 mesi. Non a caso il Comitato per il Ponte della Becca sulla sua pagina Facebook ha lanciato un ironico concorso: "Indovina la data". Dove la data è quella della chiusura del cantiere. Da lunedi prossimo, salvo ennesimo rinvio, si comincia con la manutenzione del più malandato dei cinque ponti che collegano l’Oltrepo con Pavia e Milano. Già sulla dato d’avvio qualche incertezza non è mancata: si diceva dal 20 al 30 settembre. Ma almeno fino a ieri non c’era nessun cantiere aperto. Dovrebbe essere, quindi, da lunedi. Secondo la delibera provinciale, per 115 dei 236 giorni si lavorerà solo di notte, dalle 21 alle 5. Per altri 120 giorni si lavorerà anche alla luce del sole.

"La Provincia ci ha garantito che si lavorerà solo di notte con senso unico alternato a parte uno stop totale al traffico (18mila veicoli al giorno, bus compresi e tir esclusi) che sarà solo per cinque giorni", fa sapere il sindaco di Mezzanino, Gianluigi Zoppetti. Ancora non si sa quando di preciso, ma dovrebbe essere fra fine ottobre ed inizio novembre. La prospettiva di sensi unici alternati, rallentamenti e code infinite preoccupa pendolari e non solo. Comunque poteva anche andare peggio perché in origine si prevedeva più di un anno (392 giorni) di lavoro. 

"È più che legittimo che si operi per la sicurezza ma questo ponte ha 105 anni – ribadisce il sindaco di Mezzanino – e fu costruito per essere attraversato da carri agricoli e carrozze, non da tir. Ci serve un nuovo ponte, ma non si intravvede la volontà di farlo". Anche perché servirebbero dai 60 ai 70 milioni di euro e da mesi la Regione Lombardia e lo Stato si rimbalzano la palla. I 2,4 milioni di euro della maxi-manutenzione sono fondi della Provincia di Pavia che, per tenere in piedi questo ponte, negli ultimi 25 anni ha già investito 30 milioni. Ora, con la riforma rimasta a metà delle Province, di certo c’è stato un drastico taglio alle risorse in bilancio.

E l’ente non ha neppure i soldi per riasfaltare le strade rimaste di sua competenza. La situazione dei ponti sul Po lungo le direttrici nord-sud, da queste parti, è a dir poco emblematica. In senso negativo s’intende. Di cinque ponti, solo uno è agibile senza limitazioni per i tir ed è quello fra Arena Po e Spessa, anche se le preoccupazioni dei sindaci e dei residenti non mancano. Il ponte di Bastida Pancarana fra Casteggio e Pavia è vigilato speciale con un tutor che calcola la velocità e “produce” 50 contravvenzioni al giorno. Quello di Pieve Porto Morone fra Castelsangiovanni e la Bassa Pavese ha un limite di 10 tonnellate come peso massimo e infine quello fra Casei Gerola e Sannazzaro ha una larghezza che consente, al massimo, il passaggio di un furgone alla volta.