Pavia, l'esperto del San Matteo: "Non temo l’influenza invernale"

Raffaele Bruno, direttore di malattie infettive al San Matteo: "Fuori dalla pandemia solo col vaccino"

Il professor Raffaele Bruno, direttore delle malattie infettive al San Matteo

Il professor Raffaele Bruno, direttore delle malattie infettive al San Matteo

Pavia, 3 ottobre 2020 - La situazione più critica un paio di settimane fa, quando il reparto di malattie infettive del San Matteo era di nuovo pieno di pazienti Covid. Giovedì invece i ricoverati erano 10 in malattie infettive e 6 in terapia intensiva. Con le dimissioni di due persone meno gravi avvenute ieri, i pazienti erano scesi a 14. "Ora va meglio - conferma il direttore Raffaele Bruno -. La situazione non è cristallizzata, l’infezione ha un andamento dinamico. Certo se aumentano i casi di positività, come risvolto clinico aumenteranno anche i ricoveri".

Professore, il virus è cambiato e aggredisce di più i giovani? "No, non fa differenze di età, sesso e razza. Purtroppo alcuni miei colleghi che si sono lasciati andare ad affermazioni un po’ superficiali, hanno confuso le idee alla popolazione. In estate il virus ha colpito di più i giovani, ma perché gli anziani hanno condotto una vita più riservata, con meno scambi sociali. Per il resto la situazione è la stessa: l’80% delle persone positive è asintomatica o paucisintomatica, il 15% sviluppa una polmonite e il 5% presenta una quadro con insufficienza respiratoria".

Adesso, però, riuscite a curare più facilmente i pazienti. "Abbiamo imparato a conoscere il nostro nemico. Gli approcci terapeutici funzionano e il virus continua sì a circolare, però non con numeri spaventosi".

E’ vero che il Covid lascia conseguenze in chi colpisce? "In alcune persone che sono state ricoverate in terapia intensiva per una polmonite bilaterale lascia strascichi, non in tutti".

Adesso arriverà l’inflenza stagionale, c’è da preoccuparsi? "Sinceramente l’arrivo dell’influenza mi preoccupa meno degli altri anni. L’uso delle mascherine, il vaccino e il lavaggio delle mani dovrebbero limitare il diffondersi del contagio. Certo bisogna indossare le mascherine e rispettare le poche regole che abbiamo dato e che restano valide contro il Covid".

Con i numeri che ci arrivano, l’influenza e le informazioni su quanto sta accadendo all’estero, regna il panico. "Noi italiani siamo stati molto bravi durante il lockdown. Altri hanno applicato una chiusura più limitata e ne pagano le conseguenze. Non possiamo pensare a un altro lockdown perché sarebbe insostenibile. Dobbiamo aver paura e vivere più protetti, non farci prendere dal panico. Anch’io ho paura e ne avevo quando stavo 80 ore in ospedale, ma non potevo permettermi di ammalarmi".

Prima dell’estate sembrava avessimo sconfitto il nemico. "Ci siamo rilassati forse un po’ troppo in estate"

Finirà la pandemia? "Quando non so, ma con un vaccino".