Golferenzo, più occupati che abitanti

Tasso di impiego al 112%: "Qui anche gli anziani tornano al lavoro"

Il castello di Golferenzo accanto al quale aprirà un centro polifunzionale

Il castello di Golferenzo accanto al quale aprirà un centro polifunzionale

Golferenzo (Pavia), 6 maggio 2019 - «Il Comune ha iniziato 15 anni fa ristrutturando le strade, poi le persone hanno in qualche modo seguito il buon esempio cominciando a restaurare le case». A parlare è il giovane sindaco di Golferenzo, Claudio Scabini, 32 anni. Elettrauto con la passione per la politica e in particolare per il suo piccolo, grande paese.

È lui ad accoglierci all’inizio del nostro viaggio in questo borgo dell’Alta Valversa, a due passi dall’Emilia. I residenti sono 192. L’età media supera i 52 anni ed è più alta di quella regionale di circa 8 punti. In un quadro demografico del genere il pericolo di spopolamento o di abbandono del paese (qui in molti hanno la seconda casa) è dietro l’angolo. Pericolo ampiamente evitato e a dimostrarlo c’è lì quel dato: il 112% come tasso di occupazione. Ciò vuol dire che chi è in età da pensione continua a lavorare e i giovani fanno tutti la propria parte. «Anche mio padre e mio nonno che ha 95 anni – interviene ancora il primo cittadino – hanno ancora la posizione da coltivatore diretto aperta. Qui c’è uno storico ristorante, l’Olmo Napoleonico, che i vecchi proprietari sono tornati a gestire dopo questa inversione di tendenza». L’agricoltura e naturalmente il vino, infatti, sono sempre una grande risorsa nonostante un prezzo dell’uva bassissimo (65 euro al quintale) il turismo enogastronomico un’opportunità che qui stanno dimostrando di sapere cogliere. «Creare le condizioni per attrarre investimenti e soprattutto entusiasmo tra la popolazione era fondamentale – riprende il sindaco – il comune ha provato a fare la sua parte, i privati hanno risposto. Ora c’è grande entusiasmo».

Tra chi ha deciso di investire Luigi Brega, imprenditore nel settore della logistica che su Golferenzo punta molto. «Avevo degli immobili ereditati dai dei miei parenti – spiega Brega – ho cominciato a ristrutturali per farne un resort con una spa e 12 appartamenti. Il turismo c’è, ma mancano posti letto». A Golferenzo ci sono due grandi eventi in estate, ovviamente legati al vino: «SaXbere» il 15 giugno e «Convivium» il 29 luglio, che attirano migliaia di persone. L’obiettivo però è fare promozione del territorio tutto l’anno. Ecco allora il progetto di costruire un centro polifunzionale. «In una parte del castello messo a disposizione dalla famiglia Belloni – riprende il sindaco – stiamo realizzando un luogo che possa rappresentare una vetrina stabile per le aziende del territorio con la possibilità di vendita al dettaglio». Ci ha creduto anche la Fondazione Cariplo che ha concesso 70mila euro di finanziamento. Il resto è arrivato dalla famiglia Belloni. Entro l’estate dovrebbe essere pronto.

Lungo la strada che dal municipio porta al futuro centro polifunzionale abita Paola Calonghi, professione psicologa. Dieci anni fa ha fatto il percorso inverso: da Milano si è trasferita a Golferenzo, insieme a marito e figlio, compiendo una scelta di vita. «Ho aperto il mio studio qui, i pazienti salgono fino a Golferenzo per le sedute – dice Paola – ormai a Milano vado una sola volta alla settimana per lavorare. Qui c’è tutto per vivere bene e per creare sviluppo». Lei stessa si è messa in gioco e fa parte dell’associazione che organizza gli eventi estivi e promuove il territorio. Radici e coraggio è lo slogan che calza a pennello per questo piccolo paese che ad un certo punto ha deciso di scommettere su se stesso. E ha vinto.