Omicidio Gigi Bici: così la 'roccia' è caduta nella trappola tesa dalla donna

Secondo quanto ricostruito, il 60enne stava aiutando una persona che temeva per la sua incolumità

Luigi Criscuolo, detto Gigi Bici

Luigi Criscuolo, detto Gigi Bici

Cura Carpignano (Pavia), 21 gennaio 2022 - Una donna da proteggere. Fin dal momento della scomparsa di Gigi Bici si sapeva che il 60enne commerciante di biciclette si era preso a cuore una difficile situazione familiare.

C’era una donna che aveva bisogno di un aiuto e la “roccia” Luigi Criscuolo poteva essere l’uomo giusto. Lui che aveva fatto il buttafuori in discoteca, massiccio e forte avrebbe potuto dare una mano a questa donna. Ma l’Sos lanciato sembra essere stato una trappola tesa a Gigi Bici proprio in un suo momento di fragilità, dopo aver subito un delicato intervento chirurgico a un ginocchio che non gli consentiva ancora di camminare senza l’ausilio delle stampelle. "Gioia, non sono io la donna che tuo padre doveva proteggere" aveva detto Barbara Pasetti, la mamma del bambino di 8 anni che ha scoperto il cadavere di Gigi Bici incontrando Katia, una delle figlie dell’uomo. Secondo gli inquirenti, invece, proprio lei avrebbe tentato di estorcere denaro alla famiglia Criscuolo per la liberazione dell’uomo nei giorni in cui era già morto.

Per questo motivo la fisioterapista 44enne ieri pomeriggio è stata arrestata. La sua abitazione è stata perquisita dagli agenti della squadra mobile, da quelli della scientifica con l’ausilio anche dei cani molecolari alla ricerca di tracce. Si deve accertare se il commerciante sia stato tenuto prigioniero nell’ex convento, se la donna abbia fatto tutto da sola o abbia avuto dei complici e anche quando abbia conosciuto Gigi. Sembra che l’incontro tra i due sia avvenuto in estate quando Barbara si era rivolta a un amico comune perché aveva paura che l’ex marito potesse farle del male.

L’8 novembre Gigi avrebbe ricevuto una richiesta d’aiuto partita da Calignano, il 60enne avrebbe preferito non andare da solo e aveva cercato due amici disposti ad andare con lui, ma nessuno poteva. E così l’uomo è andato da solo cadendo forse nel tranello. Quello che è accaduto dopo ancora non è chiaro, ma il 29 novembre ai familiari di Criscuolo è arrivata la prima richiesta estorsiva: 390mila euro in cambio della prossima liberazione di Gigi Bici. I familiari non hanno pagato e sono arrivate altre richieste che ieri sono state tutte ricondotte a Barbara Pasetti, la donna sulla quale i sospetti degli inquirenti erano caduti da diverso tempo, ancora prima che il cadavere del 60enne venisse trovato davanti al cancello della sua abitazione.