Diffamazione aggravata sui social, Santamaria e Palumbo a processo

La Procura ha emesso un decreto di citazione diretta a giudizio per dieci indagati per i post che attaccavano i politici di Voghera

La Procura di Pavia ha emesso un decreto di citazione diretta a giudizio nei confronti di dieci indagati accusati, a vario titolo per decine di episodi, del reato di diffamazione aggravata. La vicenda riguarda i post pubblicati su un gruppo social relativo alla politica cittadina di Voghera, che vedeva come amministratori Gianpiero Santamaria, 50 anni, e Davide Palumbo, 36 anni, entrambi noti in città sia per l’attivismo politico che per i precedenti di polizia: il primo era finito nei guai a settembre 2022 per resistenza a pubblico ufficiale; il secondo, due mesi prima, per aver sparato alle gambe di un cittadino dominicano con una pistola detenuta irregolarmente, in piazza Duomo. Le conclusioni delle indagini sugli episodi di presunta diffamazione online erano state notificate agli interessati a ottobre. Ora con il decreto è stata fissata l’udienza predibattimentale che si terrà il 17 aprile: è una novità del procedimento penale dettata dalla Riforma Cartabia, che prevede un “filtro“ con un differente giudice prima del dibattimento per quegli iter giudiziari che non prevedono l’udienza preliminare davanti al Gup.

Secondo le accuse, i dieci indagati avrebbero insultato e denigrato in post e video diversi politici e cittadini, per un totale di circa trenta parti offese. Tra loro la sindaca Paola Garlaschelli, gli assessori Federico Taverna, William Tura e Giancarlo Gabba, il presidente della provincia di Pavia Giovanni Palli, l’avvocato Massimo Adriatici – indagato per eccesso colposo di legittima difesa in relazione all’uccisione di Younes El Bossettaoui nel luglio 2021 a Voghera – e il suo legale difensore Gabriele Pipicelli, oltre agli avvocati Marcello Bergonzi Perrone e Nicola Gandini. Santamaria è accusato pure di minaccia verso l’attivista dei Civici di Voghera Alessandro Traversa. Prima dell’apertura del dibattimento, i coinvolti potranno chiedere riti alternativi. Nicoletta Pisanu