Diego, picchiato in strada a Vigevano, è più forte dei bulli: "Li perdono. Ora sto bene"

Intanto dalla Romania la testimonianza di uno dei due giovani che ha assalito un ragazzo in bici

Quanto ha vissuto esattamente una settimana fa lo ha spaventato. Ma non gli ha tolto la voglia di inforcare la sua bicicletta e girare per le strade del centro storico di Vigevano. Era lì anche ieri pomeriggio Diego, il 25enne vigevanese che, venerdì scorso, è stato aggredito da due ragazzi di qualche anno più giovani che lo hanno minacciato e malmenato e che hanno filmato tutto postando poi il video sui social e facendolo diventare virale. "Adesso sto bene – racconta lui – ma ho avuto paura".

L’aggressione è avvenuta in via Merula, pieno centro storico dove già nei mesi scorsi si sono verificati episodi simili che hanno visto come protagonisti giovani e giovanissimi. Una recrudescenza che nonostante gli aumentati controlli da parte delle forze dell’ordine non è stata del tutto contenuta. Nel video si vede il ragazzo tentare di difendersi, forse di estrarre un flacone di spray urticante, quello che porta con sé per difendersi, senza riuscirci. I due aggressori lo colpiscono più volte e poi prendono a calci la sua bicicletta quando lui riesce a fuggire. Evitare lo scontro è il suggerimento se gli si chiede come reagire davanti ad un’aggressione come quella che ha subìto. "Bisogna provare a difendersi – dice – ma se si riesce a scappare è meglio".

Prima di vederlo allontanarsi in sella alla sua bici c’è solo il tempo di informarlo delle scuse via social fatte da uno dei suoi aggressori. Le accetta? "Sì, perché penso che un mondo senza violenza sia più bello". In effetti uno dei due giovani aggressori, entrambi identificati e denunciati dagli agenti del commissariato cittadino per lesioni personali e violenza privata (il venticinquenne è stato giudicato guaribile in 5 giorni), ha affidato ai social le sue scuse. Lo ha fatto dall’estero, dove è andato per stare vicino ad un congiunto. "Sono tornato in Romania per problemi di salute di un parente – racconta - non sono assolutamente scappato e sono intenzionato a tornare in Italia entro una settimana al massimo. Quando sarò lì andrò ad autodenunciarmi. Non sono il tipo che sfugge alle proprie responsabilità. Ho già chiesto scusa a Diego ma non ho ancora avuto un riscontro per ragioni che capisco benissimo e a tutte le persone che hanno visto quel video: è stata una cosa che ha fatto male a tutti. Sono distrutto, non so cosa dire. A Vigevano mi conoscono tutti e sanno che tipo di persona sono: diventa ancora più difficile spiegare quanto accaduto. Devo anche le scuse ai miei genitori: devono avere la certezza di non avere cresciuto quel tipo di figlio".