Terminato il coprifuoco ne arriva un altro: "Sindaco, potevamo almeno confrontarci"

Pavia, la decisione di far chiudere i locali all1 solleva pesanti critiche nel centrodestra

Si continua a discutere sul coprifuoco

Si continua a discutere sul coprifuoco

 

Pavia, 17 giugno 2021 – Dopo il coprifuoco per ragioni sanitarie, arriva quello per evitare atti di teppismo e all’interno della maggioranza che governa palazzo Mezzabarba volano gli stracci. “Esprimiamo perplessità sulla notizia dell’ordinanza sindacale disposta nelle scorse ore per la chiusura dei locali dall’1 alle 5 fino al 31 luglio – sostiene il gruppo consiliare di Pavia Prima, nelle cui fila è stato eletto il presidente del Consiglio Nicola Niutta - perché la decisione non è stata in alcun modo condivisa (o anche solo anticipata) con le forze che compongono la maggioranza di governo di questa città. Un confronto di qualsiasi tipo avrebbe potuto portare a una più condivisa ed efficace linea operativa, a prescindere dal contenuto della decisione finale”.

A subire le conseguenze di questa decisione saranno i gestori delle diverse attività commerciali che dopo un anno e mezzo di restrizioni governative che hanno pesato in modo significativo sui bilanci aziendali, ora si vedono di nuovo penalizzati. “E’ quantomeno opinabile – aggiunge Pavia Prima - scaricare il peso di una difficile e complicata gestione (ad ogni livello) della “movida” cittadina proprio sui commercianti”. E, guardando le battaglie che il centrodestra sta conducendo a livello nazionale, per ottenere un allentamento delle restrizioni, la scelta del sindaco Fabrizio Fracassi va in controtendenza. “In coerenza con questi principi – insiste il gruppo consiliare - esprimiamo il nostro dissenso e, per il futuro, auspichiamo un maggior coinvolgimento dei rappresentanti delle forze politiche, votati dai cittadini per rappresentare delle istanze che andrebbero quantomeno ascoltate”.

Critico pure il governo ombra della città che è vicino al centrodestra. “Quando un genitore perde l' autorevolezza, diventa autoritario. Quando non è in grado di risolvere i problemi urla e alza le mani – sostengono gli assessori Francesca Abbiati (sicurezza) e Micaela Scala (commercio) -. Una città viva di notte è più sicura. Il controllo sociale è garantito. Chi non esce per divertimento ma per creare problemi o danni, uscirà comunque anche con i bar chiusi. Dopo un periodo già difficile di lockdown, dopo la lieta notizia della fine del coprifuoco, dopo le battaglie contro il coprifuoco fa parte di Lega e Fratelli d’Italia , il nostro ripristina il coprifuoco, danneggiando per l' ennesima volta i bar e i locali. Pavia non è una città turistica e non vuole esserlo. Quale turista andrà mai a visitare una città in cui, d'estate, alla 1 trova tutto chiuso?”.