Ci sono da salvare i conti e le feste Scoppia la guerra delle luminarie

Nel Pavese i sindaci cercano escamotage per far risparmiare alla comunità il sovrapprezzo sull’energia. Nel capoluogo si tassano i negozianti, Vidigulfo ha lo sponsor. A San Martino un trucco all’avanguardia

Migration

di Manuela Marziani

I costi dell’energia elettrica sono triplicati e in vista del Natale i Comuni si adeguano trovando escamotage che salvino la festa e i conti pubblici. L’ultimo a inserirsi nel dibattito pro o contro lo sfavillio è stato il sindaco di Certosa Marcello Infurna, che ha informato i concittadini: "Quest’anno spegniamo le luci e accendiamo i cuori. La nostra politica energetica è virtuosa e all’avanguardia, gli edifici comunali sono energeticamente autosufficienti e l’aumento generale dei costi è abbastanza contenuto, tanto da mantenere basse le tasse comunali. Tuttavia le spese delle famiglie sono aumentate, quindi abbiamo deciso di spostare i costi di noleggio delle luminarie nel capitolo sociale".

A Pavia invece i commercianti hanno deciso di autotassarsi come fanno tutti gli anni pur di non far mancare gli addobbi che portano allegria e, si spera, anche un po’ di linfa al commercio: "Abbiamo riflettuto molto con i colleghi di corso Garibaldi e alla fine abbiamo deciso che l’albero di Natale che si realizza a casa per i bambini è come le luminarie che devono esserci nelle vie del centro". Ghirlande, palline e festoni non mancheranno a Santa Maria della Versa, mentre per mostrare vicinanza a chi è in difficoltà con il pagamento delle bollette, il paese sarà al buio. Luci sì, però light, dalle 17 alle 24, a Stradella. Vidigulfo, che sta attuando una serie di interventi per risparmiare energia come ridurre le ore di accensione del riscaldamento di scuole e uffici pubblici, si è invece affidata a uno sponsor per pagare le luminarie, che saranno meno del solito.

E Sant’Angelo Lomellina lo “sponsor“ se l’è trovato in casa: saranno consiglieri, assessori e il sindaco a pagare le luminarie. "Da inizio ottobre abbiamo chiuso gli uffici un paio di giorni a settimana per risparmiare sulle bollette – ammette il primo cittadino Matteo Grossi – ma il Natale va festeggiato come da tradizione, quindi ad affittare le luminarie saranno le associazioni del paese e, per non gravare sulle tasche dei cittadini, la bolletta per illuminarle verrà pagata dagli amministratori".

Tradizione rispettata pure a San Martino Siccomario, ma con un’innovazione. "Abbiamo trovato una soluzione tecnica di compromesso che ci permette di risparmiare e non usare energia elettrica – spiegato il sindaco Alessandro Zocca – Verranno montate meno luminarie dello scorso anno e di materiale riflettente, che sfrutterà la luce delle automobili e l’illuminazione pubblica. Ci è sembrata un’idea carina per salvare sia il Natale sia i conti".