Buco da 1,8 milioni in Asm Pavia Ridotta la pena all’ex presidente

Accettata per Chirichelli la proposta di concordato tra le parti. Il legale: "Siamo soddisfatti"

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di Nicoletta Pisanu

Per il caso del maxi buco nelle casse di Asm Pavia, l’ex presidente della multiservizi Giampaolo Chirichelli ha ottenuto la riforma della pena in Appello: la Corte ha accolto la proposta di concordato tra le parti, stabilendo per l’imputato la pena di quattro anni e quattro mesi di reclusione. In primo grado, nel 2019, Chirichelli era stato condannato dal tribunale di Pavia a otto anni di reclusione, il reato che gli veniva contestato era il peculato perché per le accuse aveva firmato undici assegni che avrebbero permesso la distrazione di circa un milione di euro dell’azienda. Quegli assegni erano intestati all’allora responsabile amministrativo di Asm, Pietro Antoniazzi, condannato a se anni e sei mesi di reclusione, pena passata in giudicato. In secondo grado, Chirichelli, che è stato assistito dai legali Orietta Stella e Salvatore Scuto, ha avanzato la proposta di concordato che consiste in sostanza in un patteggiamento in Appello.

La richiesta è stata accettata anche dalla Procura generale, ieri pomeriggio il giudice ha sentenziato la pena stabilita in accordo. Per quanto riguarda i risarcimenti, l’ex presidente di Asm aveva versato al Comune di Pavia un totale di trentamila euro, complessivi dei ventimila euro di danno d’immagine stabiliti in primo grado dal tribunale pavese più le spese legali. Il Mezzabarba quindi, assistito dal legale Gian Luigi Tizzoni, che era inizialmente parte civile è poi uscito dal procedimento. Con Asm Pavia non ci sono stati invece accordi, la Corte d’Appello non ha riformato quella che era la decisione di primo grado che prevedeva un risarcimento totale verso l’azienda di 1 milione 382mila 751,40 euro. Con una separata ordinanza è stata però accolta l’istanza presentata da Asm Pavia, assistita dal legale Ermenegildo Costabile, con cui si chiedeva la conversione del sequestro preventivo di 450mila euro di Chirichelli, disposto dalla Procura con destinazione dei beni allo Stato, in sequestro conservativo a favore del risarcimento di Asm. La corte ha disposto anche la revoca dell’interdizione legale.

"Siamo contenti della disposizione del sequestro conservativo in accoglimento della nostra istanza", ha commentato l’avvocato Costabile. Oltre a ciò, Chirichelli ha versato all’azienda un acconto di circa 632mila euro. L’inchiesta era scattata tra il 2015 e il 2016, l’ammanco complessivo calcolato dagli inquirenti considerando anche distrazioni non contestate a Chirichelli e relative ad Asm Lavori, era di circa 1,8 milioni di euro.