Stefano Bressani, artista e padre fondatore della sua tecnica, riconosciuta e apprezzata a livello internazionale, lega ancora una volta il suo nome a uno dei più blasonati simboli del Made in Italy nel mondo.
Per la mostra “65 anni di un mito - Fiat 500: un’icona del made in Italy“ che si tiene al museo nazionale dell’automobile di Torino con modelli di 500 e oggetti d’arte d’importanti autori, il maestro pavese è uno dei tre artisti scelti per le loro peculiarità ad esporre tra le vetture.
“La cinquina sempre bambina“ è il titolo del lavoro di Bressani che sembra dare uno schiaffo morale al tempo che passa, ma non per la bellezza, e al nomignolo popolare con cui l’automobile, divenuta oggetto di culto e design, ha ricevuto dal mondo l’approvazione a essere annoverata come mito del mondo automobilistico.
La scultura, pezzo unico 100x100x8, è già collocata al primo piano del Mauto (museo per l’automobile), all’inizio del percorso espositivo, dove i visitatori potranno ammirare i modelli base della Fiat 500 e le opere artistiche di importanti autori di alto livello che hanno scelto la 500 come soggetto.
"Quando sono stato contattato per questo ingaggio – ha spiegato Stefano Bressani – sono stato investito dall’orgoglio e non ho voluto disattendere le aspettative, con uno dei miei tagli classici che non banalizzano la figura, né la stravolgono. È con assoluto rispetto che ho concepito questa mia nuova opera con l’intento di dare risalto alla prospettiva che, dalla foto piatta da cui parte, esce dall’opera per accogliere tra le sue morbidezze il visitatore. Ennesima incoerenza ritrovata del mio lavoro che ancora una volta unisce con il simbolo del chiodo la calda e morbida stoffa con il tagliente metallo in un equilibrio di armonia assoluto, almeno penso di essere riuscito a fare questo, quello che i miei collezionisti più esigenti si aspettano. Spero che dopo la mostra l’opera possa trovare il suo adeguato innamorato".
L’esposizione sarà inaugurata lunedì 4 luglio, Giornata mondiale della Fiat 500 storica, e sino al 4 settembre si potranno ammirare esemplari di 500, tra cui anche i due motori normalmente esposti al Dante Giacosa, opere d’arte e grandi pannelli ricchi di foto e di curiosità.
Manuela Marziani