Bereguardo, il ponte di barche invaso dai rifiuti

Gruppi di giovani bevono birre sulle chiatte, poi lasciano tutto lì

Lo scenario sulle chiatte in riva al fiume

Lo scenario sulle chiatte in riva al fiume

Bereguardo (Pavia), 13 agosto 2019 - Dai mostri sacri del cinema italiano agli incivili. Il ponte di barche di Bereguardo che ha incantato registi come Castellano e Pipolo che lo hanno scelto per girarvi alcune scene di “Mani di Velluto” e de “Il bisbetico domato”, ora è preso d’assalto da persone che lasciano una quantità di rifiuti. Accade nelle serate estive, quando gruppetti di giovani vanno a bersi una birra sulle chiatte ormai in secca e abbandonano le bottiglie, come nelle domeniche afose.

Terminata la giornata trascorsa in spiaggia in cerca di un po’ di fresco, il sacchetto con i rifiuti o i rifiuti sparsi, dove vanno? Nella chiatta che si trova a metà del ponte. «E’ una situazione che mi fa male al cuore - dice Carlo Maiocchi, presidente di Ticino 2000 -. All’inizio di ogni settimana troviamo una quantità di rifiuti sulle barche o lungo la strada che porta alla spiaggia. Come comitato noi effettuiamo due pulizie l’anno e raccogliamo di tutto perché la gente abbandona veramente qualunque cosa, come se fosse una discarica. E lo stesso accade la domenica, ma ci vuole tanto a portarsi a casa il pattume, se il cassonetto è pieno? No, lasciano i sacchetti accanto così gli animali vi vanno a rovistare e spargono i rifiuti. Per risparmiare la fatica a questi signori, se mi lasciano il loro indirizzo sono disposto a portare i casa a casa loro i rifiuti e metterli nel loro salotto».

Maiocchi è arrabbiatissimo: «Per noi che amiamo e rispettiamo il Ticino, le sue spiagge, il ponte, l’acqua, la flora e la fauna dei boschi, ogni volta che vediamo questi vandalismi è come ricevere una coltellata». Per il ponte il presidente di Ticino 2000 si è battuto a lungo, tanto da conservare in casa una vecchia immagine del ponte com’era in passato. TempI molto lontani rispetto a quelli più recenti in cui ha dovuto lanciare un Sos per salvare quell’attraversamento storico, importante per i collegamenti con la Lomellina, ma anche particolarmente bello, tanto da essere stato scelto da molti registi come sfondo di alcune scene.

«Il ponte è in notevoli difficoltà - aggiunge il presidente di Ticino 2000 -: la ghiaia è talmente tanta che le chiatte non galleggiano più, così l’acqua non può fare da ammortizzatore. Abbiamo i soldi per sistemarlo e finalmente abbiamo anche un progetto che ci consenta di ridare acqua a un attraversamento che è nato per galleggiare. In autunno inizieranno i lavori e non dovremmo più vedere un ponte così storto e ammalorato. Nel frattempo la Provincia sistemerà l’ex capanno dei cantonieri in modo da avere un presidio della protezione civile, un’ambulanza nei fine settimana e un controllo costante».

Magari così i furbetti del sacchetto eviteranno di lanciarlo.