Bando bus sotto indagine, spunta una pista estera

Pavia, agli inquirenti sono arrivate segnalazioni su trasferimenti di fondi su conti con sede fuori dall'Italia

Un autobus alla stazione autocorriere

Un autobus alla stazione autocorriere

Pavia, 21 dicembre 2016 - Milano e ora anche un Paese estero. Rischia di allargarsi l’indagine sulla gara per il trasporto pubblico locale. Agli inquirenti che stanno passando sotto la lente d’ingrandimento l’appalto da 125 milioni di euro per effettuare il servizio su tutto il territorio provinciale, infatti, sarebbero state segnalate alcune transazioni avvenute sui conti correnti bancari che hanno sede fuori dall’Italia. La ‘soffiata’ è stata fatta arrivare attraverso una semplice comunicazione e per il momento si trova tra le carte dell’inchiesta. Non è ancora stata esaminata, ma semplicemente perché gli inquirenti che hanno da poche settimane acquisito una gran quantità di documenti, devono ancora leggerli e capire se prima della gara siano stati commessi degli illeciti.

Per questo motivo non sono ancora state effettuate indagini patrimoniali e rogatorie internazionali. L’inchiesta per ora si sta concentrando su due ipotesi di reato, turbativa d’asta e abuso d’ufficio. A sollecitare l’interesse dei magistrati e della guardia di finanza è stato un esposto presentato al consorzio Tplo (Trasporti Pavesi Lomellina Oltrepo), che raggruppa le società pavesi Line, Pmt, Stav, Sapo e Stac. Un’associazione di imprese che già operano sul territorio che inizialmente si era aggiudicata l’appalto in via provvisoria, ma poi era stata esclusa a favore della seconda classificata, la brianzola Autoguidovie. In questo passaggio, però, qualcosa sembra non tornare: ci sono alcune incongruenze nelle firme e nelle date riportate sugli atti ufficiali. Quattro gli avvisi di garanzia notificati a Mauro Maccarini presidente della commissione per l’aggiudicazione dell’appalto, all’ex assessore alla Mobilità della Provincia Paolo Gramigna, ad Armando Leoni esperto di trasporti e titolare della società di consulenza che ha studiato l’appalto e a Claudio Brasca collaboratore dell’ex assessore.  Proprio mentre gli inquirenti sono impegnati a chiarire se tutte le varie fasi che hanno portato alla gara si sono svolte correttamente, arriva un’altra ipotesi: ci sarebbero alcune transazioni effettuate su conti esteri. Un passaggio di denaro che aprirebbe ad altri scenari per il momento avvolti nella nebbia. Nel frattempo il Tar ha dato torto al consorzio Tplo che aveva chiesto di non assegnare l’appalto ad Autoguidovie. La sensazione, però, è che la vicenda sia ancora lontana dal poter mettere la parola ‘fine’.