Aviaria, le regole anti contagio di Ats Pavia dopo il focolaio ad Arena Po

Nessun rischio per l'uomo, neppure per il consumo di carni di pollame e uova

Allarme aviaria

Allarme aviaria

Pavia, 17 febbraio 2022 - Dopo il focolaio di influenza aviaria scoperto in provincia di Pavia, in un allevamento di anatre ad Arena Po, il dipartimento veterinario di Ats Pavia chiede "la collaborazione di tutti per contenere il ceppo attualmente in circolazione (H5N1) che si sta dimostrando particolarmente virulento". Nella nota diramata oggi dall'Ats Pavia si precisa che "il consumo di carni di pollame e uova non rappresenta un rischio per l'uomo, in quanto i focolai di influenza aviaria prevedono l'emanazione immediata di provvedimenti stringenti negli allevamenti colpiti, con l'abbattimento degli animali, nonché l'istituzione di zone di restrizione intorno ai focolai. L'insieme di questi controlli permette al Dipartimento veterinario di garantire un elevato livello di sicurezza per il consumatore".

Agli allevatori l'Ats Pavia raccomanda le regole da osservare, tra cui "allevare gli animali al chiuso" (il virus proviene dall'est europeo ed è trasportato da uccelli selvatici), "non lasciare l'acqua di abbeverata e il mangime esposti all'ambiente esterno", "impedire l'accesso ai selvatici, ai cani e ai gatti", "non permettere l'ingresso in allevamento a persone estranee e non portare fuori dall'allevamento animali oltre ad oggetti venuti a contatto con essi".

Oltre ovviamente a "prestare attenzione a sintomi o mortalità anomala, e in caso sospetto avvisare subito il veterinario Ats di riferimento, oppure contattare le sedi territoriali". In generale, per proteggere gli animali allevati dal rischio di contrarre questa malattia virale, è indispensabile "evitare il contatto con gli uccelli migratori che, attratti dalla presenza di laghetti, mangiatoie o abbeveratoi, spesso si avvicinano agli allevamenti": per questo motivo è obbligatorio, in situazioni di emergenza sanitaria, allevare tutti i volatili, compresi quelli di allevamenti familiari, al chiuso.

"Nel corso degli anni l'influenza aviaria - spiega Marina Patti, responsabile del servizio di sanità animale di Ats Pavia - si è ciclicamente presentata sul territorio italiano come nel 2021 quando un virus particolarmente aggressivo ha causato più di 300 focolai, di cui circa 70 in Lombardia e i rimanenti in Veneto. La segnalazione tempestiva di sintomi sospetti da parte di chiunque detenga pollame è fondamentale, perché rappresenta un valido aiuto a contrastare l'epidemia, permettendo, attraverso una diagnosi precoce, di intervenire per estinguere rapidamente ogni nuovo focolaio", Come avvenuto ad Arena Po, dove l'allevatore di anatre, riscontrando un'anomala moria, ha subito avvisato il servizio veterinario e fatto scattare le procedure previste, con l'abbattimento di circa 4.500 capi avicoli e l'istituzione di una "zona di protezione" nei 4 comuni di Arena Po, Bosnasco, San Zenone e Zerbo e una "di sorveglianza" nell'arco di 10 chilometri.