Aviaria in Lomellina, focolaio in un allevamento di Galliavola: sorveglianza in 26 Comuni

Pavia, abbattute alcune centinaia di capi di bestiame tra polli, anatre e animali selvatici. Zona di protezione a Galliavola, Pieve del Cairo, Ferrera Erbognone, Lomello e Villa Biscossi

Galliavola (Pavia), 3 novembre 2022 - Il focolaio risulta estinto da lunedì 31 ottobre, quando sono stati abbattuti tutti i capi dell'allevamento. Il ceppo di influenza aviaria H5N1 torna a colpire anche in provincia di Pavia, come nello scorso febbraio quando un focolaio era emerso in un allevamento di anatre ad Arena Po. Questa volta è toccato invece alla Lomellina, in un allevamento multispecie a Galliavola. La conferma della presenza del focolaio è stata accertata dai veterinari dell'Ats di Pavia il 27 ottobre e sono state immediatamente disposte tutte le misure previste per il contenimento dell'epidemia: è stata istituita una zona di protezione, valida fino al 21 ottobre, che coinvolge i territori di 5 comuni: Galliavola, Pieve del Cairo, Ferrera Erbognone, Lomello e Villa Biscossi.

Una più ampia zona di sorveglianza, prevista fino al 30 novembre, si estende invece per un raggio di 10 chilometri e comprende complessivamente 26 comuni. Nella zona di protezione vige il divieto assoluto di movimentare pollame e anche uova, mentre la zona di sorveglianza sarà monitorata dai veterinari di Ats con sopralluoghi in tutti gli allevamenti avicoli per eseguire test sugli animali. Una situazione non nuova, che in provincia si era già verificata lo scorso febbraio per il focolaio ad Arena Po, ma che si sta verificando anche nel resto della Lombardia e dell'Italia: l'ultimo focolaio registrato a livello nazionale (nell'aggiornamento a ieri, 2 novembre) è stato in Veneto, in provincia di Treviso (scoperto lunedì 31 ottobre ed estinto ieri 2 novembre), mentre in Lombardia c'è stato un recente precedente in provincia di Brescia, in un allevamento di tacchini da carne, con focolaio scoperto il 19 ottobre ed estinto il 23 ottobre (zona di protezione fino al 13 novembre e zona di sorveglianza fino al 22 novembre).

In queste situazioni gli allevatori delle zone interessate hanno l'obbligo di allevare gli animali al chiuso e di adottare una serie di misure di prevenzione soprattutto per evitare contatto con uccelli migratori, potenziali portatori della malattia. In ogni caso, il consumo di carni di pollame e uova non rappresenta un rischio per l'uomo.