UMBERTO ZANICHELLI
Cronaca

Mariagrazia Pietrapertosa, arrestata la comandante della polizia locale di Cassolnovo

Pavia, la donna è ai domiciliari e accusata anche di indebita induzione a dare o promettere utilità, oltre che di atti persecutori a danno di un collega. La misura è scattata anche per il suo vice

I due vigili arrestati

I due vigili arrestati

Cassolnovo (Pavia), 16 gennaio 2023 – Concussione continuata, falso in atto pubblico, indebita induzione a dare o promettere utilità e atti persecutori in danno di un collega. I carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Vigevano hanno applicato la misura degli arresti domiciliari nei confronti della comandante della polizia locale di Cassolnovo, Mariagrazia Pietrapertosa, e di un sottoposto, e Luigi Critelli. Le indagini sono partite a seguito della segnalazione della madre di un adolescente ed è proseguita con l'assunzione di testimonianze.

La vicenda è relativa alle procedure, per la Procura della Repubblica anomale ed arbitrarie, del fermo di due motociclette da cross, prive di targa e assicurazione e non abilitate alla circolazione su strada: secondo l'imputazione i due pubblici ufficiali se le sarebbero fatte consegnare in assenza di alcuna contestazione per violazione del Codice della Strada e che sarebbero state trattenute in comando, senza un provvedimento di sequestro. A quel punto avrebbero detto ai proprietari che, per evitare di redigere gli atti con le conseguenti sanzioni pecuniarie da essi derivanti, avrebbero dovuto venderle a persone da loro indicate al prezzo da questi ultimi fissati, inferiore al loro valore reale. I proprietari si erano allora rivolti al Comune ed era stato allora che gli atti erano stati materialmente redatti per altri attestando fatti diversi da quelli effettivamente avvenuto.

Al sindaco e al segretario comunale era stata poi inviata una relazione "di comodo" con una ricostruzione completamente difforme da quanto accaduto. Le indagini dei militari del maggiore Paolo Banzatti hanno poi evidenziato come i due avessero in più occasioni ordinato ad un agente di annullare alcune multe elevati a soggetti a loro legati per motivi professionali o di amicizia, senza riuscirci. Il rifiuto opposto dell'agente aveva però prodotto condotte vessatorie e minacciose nei suoi confronti culminate con aggressioni verbali e anche fisiche, oltre che un trasferimento ad un altro ufficio comunale, tanto da costringere il malcapitato vigile all'assunzione di psicofarmaci per fronteggiare l'enorme stato di stress subìto.