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Pavia, 121 famiglie aiutate mensilmente con il cibo. Pranzo di Natale per 400 alla comunità di Sant’Egidio

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di Manuela Marziani

Una grande festa per 400 persone. Dopo le distribuzioni a domicilio e i pranzi con distanziamento dell’anno scorso, il Natale di Sant’Egidio (il 25 dicembre) torna a essere in presenza e sarà un Natale per tutti. Ma, novità di questo 2022, il pranzo non sarà in una sola location: 200 persone saranno ospitate dalla parrocchia Don Orione del Vallone, altre alla Scala e in centro a San Luca o in Carmine. "Non è un pranzo degli ultimi - ha detto Maria Benotti della comunità di Sant’Egidio -, ma una visione del futuro dove convivono assieme tante diversità". In cucina ci saranno i detenuti del carcere di Torre del Gallo che seguono corsi per imparare a stare ai fornelli tenuti da Apolf di Pavia. A servire ai tavoli saranno impiegate una cinquantina di persone, ma altri volontari potranno rendersi utili fin da subito per impacchettare i regali che ogni ospite riceverà a Natale. Ma le feste sono soltanto il culmine di un’azione di solidarietà. Nel corso dell’anno, infatti, 121 famiglie hanno ricevuto mensilmente un aiuto alimentare. Di queste, 71 sono italiane e 49 straniere, mentre il 15% dei beneficiari ha più di 65 anni.

Sono stati distribuiti una tonnellata di pasta e altrettanto di riso, 2.200 litri di latte, 2.200 litri di passata di pomodoro. Con il programma Viva gli anziani! dedicato al contrasto dell’isolamento degli over-75 dei quartieri Scala e Mirabello poi 320 anziani sono stati seguiti costantemente, 2500 le telefonate effettuate dagli operatori del progetto, 2.400 le visite domiciliari effettuate dagli operatori del progetto. "Rispetto al periodo pre-pandemia - ha aggiunto Francesca De Nicola - è triplicata la richiesta di sostegno scolastico per bambini e adolescenti offerto dalla Scuola della pace. Il doposcuola del Crosione attualmente ospita più di 150 minori, appartenenti a 25 nazionalità diverse seguiti 60 studenti liceali e universitari". Infine sono state più di 100 le cene itineranti offerte in stazione ai senza fissa dimora: circa 30 le persone “regolari”, più molti di passaggio a Pavia. Aumentano le persone italiane che hanno una casa, ma non riescono a pagare da mangiare, mentre i lavoratori stranieri pur avendo uno stipendio regolare non riescono a trovare una stanza in affitto e vivono per strada.